Taranto, 30 ottobre 2013 - Dai proprietari dell’Ilva al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, dal sindaco di Taranto all’attuale assessore all’Ambiente della Regione Puglia, dai dirigenti della Regione Puglia ai “fiduciari” attraverso i quali la famiglia Riva controllava lo stabilimento siderurgico di Taranto: ecco chi c’è nell’elenco dei 53 indagati che oggi sono stati raggiunti dagli avvisi di conclusione delle indagini emessi dalla Procura di Taranto per quanto riguarda il disastro ambientale dell’Ilva.

Nella famiglia Riva tra gli indagati ci sono Emilio, Nicola e Fabio Riva; ci sono poi l’ex presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, e gli ex direttori dello stabilimento dell’Ilva, Luigi Capogrosso e Adolfo Buffo. Per la parte politico-amministrativa ci sono invece Vendola (che avrebbe tentato di ‘’far fuori’’ il dg di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, figura ‘sgradita’ all’azienda), l’attuale assessore regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, l’ex assessore regionale Nicola Fratoianni, attuale parlamentare di Sel, il sindaco di Taranto, Ezio Stefano, l’ex presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, l’ex assessore all’Ambiente della Provincia di Taranto, il consigliere regionale della Puglia Donato Pentassuglia. Coinvolti anche direttore generale e direttore scientifico dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato e Massimo Blonda. Indagato l’ex consulente della Procura, il docente universitario Lorenzo Liberti, e l’ex consulente dell’Ilva, Girolamo Archina’. Indagati anche i dirigenti della Regione Francesco Manna, ex capo di gabinetto di Vendola, Davide Pellegrino, attuale capo di gabinetto del presidente, Antonello Antonicelli, dirigente regionale dell’Ambiente. Infine tra gli altri risulta indagato Dario Ticali a capo della commissione che nell’agosto 2011 varo’ l’Autorizzazione integrata ambientale all’Ilva.

VENDOLA - In questo, che è “il momento di più grande turbamento, continuo a dare una straordinaria importanza all’inchiesta sull’Ilva”: così il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. “La mia amministrazione ha provato a scoperchiare le pentole e a vedere dove nessuno aveva visto prima. Ma non c’è nessuna ombra sull’amministrazione della Regione - sottolinea Vendola - Se avessi operato piegando la mia coscienza sarei in grado di infliggere a me stesso la piuùgrave delle pene”.

FUGA DI FUMI PERICOLOSI - Intanto quindici operai questa mattina sono stati portati in infermeria dopo aver avvertito sintomi di intossicazione per aver inalato fumi che si sono sprigionati dalla Siviera di emergenza della Colata a caldo dell’Acciaieria 1, probabilmente a causa di un incendio. Lo rende noto il coordinatore provinciale di Taranto dell’Usb (Unione sindacale di base) Francesco Rizzo.

Il rappresentante dell’Usb ha giudicato ‘’grave l’atteggiamento di alcuni responsabili di reparto che hanno chiesto ai lavoratori di continuare a lavorare nonostante l’accaduto e senza aver effettuato le opportune verifiche’’. In questo momento, ha precisato Rizzo, gli operai si trovano nell’infermeria dello stabilimento Ilva ‘’e siamo in attesa di conoscere le condizioni e lo stato di salute dei compagni di lavoro. Come Usb abbiamo richiesto l’intervento urgente degli ispettori dello Spesal e della Asl di Taranto al fine di accertare le reali cause dell’incidente ed eventuali responsabilità’’.