Roma, 1 novembre 2013 - Papa Francesco è giunto al Cimitero monumentale del Verano a Roma dove celebrerà la messa per la commemorazione dei defunti. L'auto del Papa è stata festosamente salutata da due ali di fedeli che lo aspettavano all'ingresso sventolando bandierine bianche e gialle con l'effige del pontefice.

SULLE ORME DI GIOVANNI PAOLO II -  Papa Bergoglio arriva al Verano 20 anni esatti dopo l'ultima visita pontificale, ad opera di Giovanni Paolo II. Il primo Papa a far visita a questo luogo, anche se senza mettere piedi nel campo santo, fu Pio XII dopo il bombardamento da parte della Forza aerea alleata di molti isolati del quartiere e della basilica San Lorenzo fuori le Mura: era il 19 luglio 1943, 70 anni fa. Sedici anni dopo, il 3 novembre 1959, fu Papa Giovanni XXIII il primo Papa in assoluto a mettere piedi in questo luogo così caro e venerato dai romani. Papa Paolo VI visitò la Basilica di San Lorenzo fuori le Mura il 2 novembre 1963 senza visitare il cimitero. Giovanni Paolo II visitò il Verano 12 volte per celebrare la messa e pregare per i defunti. Dal 1993 in poi questa messa è stata sempre celebrata dal cardinale vicario di Roma: Camillo Ruini fino al 2007 e da allora Agostino Vallini.

L'OMELIA -  In questi giorni "di speranza" in cui si commemorano tutti i santi e i defunti, "è necessario pensare un po' alla speranza che ci accompagna nella vita: i primi cristiani la dipingevano come un'ancora che ti aiuta nella vita", ha detto Papa Francesco alle migliaia di fedeli presenti nel piazzale del cimitero. "Dobbiamo avere il cuore ancorato là dove sono i nostri antenati, i santi, Dio - scandito Bergoglio -. Questa è la speranza che non delude. Ci sono momenti difficili nella vita ma con la speranza l'anima va avanti". In questo pretramonto di oggi - ha aggiunto ognuno di noi può pensare al tramonto della sua vita, perché tutti avremo un tramonto, e chiedersi dov'è ancorato il mio cuore. E se non è ancorato bene, ancoriamolo a quella riva, perché sappiamo che non delude". 

QUELLA PREGHIERA - Poi, in chiusura, un pensiero ai tanti migranti morti anche in questa settimana nelle traversate verso l'approdo in Europa. "Vorrei pregare in modo speciale per i fratelli nostri che in questi giorni sono morti mentre cercavano una liberazione, verso una vita degna" ha detto il Papa. "Abbiamo visto - ha aggiunto - le fotografie, abbiamo visto la crudeltà del deserto. E abbiamo visto il mare dove tanti si sono affogati". "Preghiamo - hi continuato - anche per quelli che si sono salvati e che ora sono ammucchiati in attesa che le pratiche si possano compiere per andare in altri centri di accoglienza più comodi". Poi il Papa riparte lasciando un po' delusi i defeli che volevano stringergli la mano.

ANGELUS SUI SANTI - Stamattina durante l'Angelus il Papa aveva usato queste parole per celebrare la ricoorenza religiosa del 1° novembre:  "I santi hanno speso la loro vita al servizio degli altri e hanno sofferto tante avversità, ma senza odiare". "I santi mai hanno odiato - ha spiegato il Pontefice parlando 'a braccio' -. L'amore viene da Dio, ma l'odio da chi viene? Non viene da Dio, l'odio viene dal diavolo". "E i santi - ha proseguito - si sono allontanati dal diavolo. I santi sono uomini e donne che hanno la gioia nel cuore e la trasmettono agli altri". "Mai odiare - ha aggiunto Bergoglio -. Servire i più bisognosi, trasmettere gioia: questa è la via della santità". Il Papa, sempre 'a braccio', ha anche aggiunto che "il santo, la santa, è un artefice di riconciliazione e di pace: sempre aiuta a riconciliare la gente, sempre aiuta a che ci sia la pace. E così è bella la santità, è una bella strada".