Taranto, 7 novembre 2013 -  Blitz con coda di contestazioni e polemiche per il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a Taranto. Prima tappa del ministro all’ospedale ‘San Giuseppe Moscati’ di Taranto. Il ministro con il suo staff ha visitato il reparto di Oncologia dove vengono curati numerosi pazienti che hanno contratto la malattia anche a casa dell’inquinamento industriale.

PROTESTE - Seconda tappa al convegno su ‘Salute, Lavoro, Ambiente’ organizzato dalla Curia. E qui una quarantina di persone ha contestato il ministro Lorenzin subito al suo arrivo. I manifestanti hanno urlato ‘’assassini, assassini’’ al passaggio dell’auto sulla quale era il ministro. Rappresentanti del comitato ‘Cittadini e lavoratori liberi e pensanti’ hanno mostrato uno striscione:’’per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti’’. 

DICHIARAZIONI - “Non dobbiamo occuparci solo delle persone ospedalizzate, ma anche degli ammalati che tornano a casa e quindi hanno bisogno di assistenza o di chi, ammalato, ha perso anche il lavoro”. Lo ha affermato il ministro della  Salute al convegno promosso dall’Arcidiocesi di Taranto. Per il ministro “a Taranto va condotto un lavoro di squadra e gli obiettivi di tutela della salute e del lavoro insieme dobbiamo provare a raggiungerli tutti insieme. Nessuno deve prevalere sull’altro ma è Taranto che deve provare a trovare una vita nuova".  

Il ministro ha poi ribadito che per Taranto sono stati stanziati 10 milioni di euro. “A Taranto non possiamo applicare i normali parametri di programmazione sanitaria perché c’è una situazione eccezionale, i numeri che abbiamo sono grandi” ha aggiunto la Lorenzin riferendosi appunto alle malattie e alle patologie che hanno correlazione con la situazione ambientale. Specificando i 10 milioni di euro, il ministro ha detto che 3,7 milioni riguardano la deroga al turn over del personale “mentre 7 milioni sono relative a misure concrete". E ha concluso: "Le lungaggini per l’attuazione delle misure sanitarie sono obbrobriose”.