di PAOLO ROSATO

Bologna, 8 novembre 2013 - A settembre in Italia la disoccupazione ha raggiunto un nuovo record: tasso generale al 12,5% e giovani senza lavoro che superano il 40%. Più di 3 milioni di persone, di cui oltre 600mila tra i 18 e i 30 anni. Sono dati negativi, i peggiori dal 1977. E l’enorme numero di donne e uomini che cerca, a chi si rivolge? A internet, naturalmente. Tra portali costruiti ad hoc, social network, siti di testate giornalistiche e agenzie di lavoro online, il mondo della Rete è ormai la piazza principale per trovare un’occupazione. Scorre questa gigantesca tangenziale della speranza? E quello che ci apprestiamo a scoprire.

IL RAPPORTO – Il 40% delle aziende italiane cerca nuovi lavoratori sul web e un altro 32% si prepara a farlo. Come dire: la ricerca di lavoro sul web sta crescendo a vista d’occhio. Questi i dati del ‘Rapporto sul Mercato del Lavoro’, pubblicato la scorsa settimana, realizzato da Fondazione Obiettivo Lavoro in collaborazione con il Crisp (Centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilità dell’Università Bicocca di Milano) e con la Fondazione per la Sussidiarietà. Fanno quindi bene i giovani disoccupati italiani a passare le giornate a mandare curricula online? Assolutamente sì, se è vero che ormai tutti i player in campo danno grandissima rilevanza  a quello che accade sulla Rete.

L’APPROCCIO - L’indagine, per ciò che riguarda la domanda e l’offerta di lavoro sul web, ha elaborato i dati di oltre 180mila offerte proposte dalle aziende nel periodo febbraio-aprile del 2013. La quota maggiore, equivalente al 65% degli annunci, proviene dai portali specialistici, il 19% da testate giornalistiche nazionali dell’area lavoro, il restante 16% dai siti web delle principali agenzie per il lavoro. La platea del web è vasta, gli italiani che navigano su internet sono 38 milioni e quelli presenti sui social network con un profilo su Facebook sono oltre 24 milioni. Attenzione a Linkedin, il social network dei contatti professionali che mette in comunicazione chi cerca e chi offre lavoro: nei suoi primi 10 anni ha già raccolto 260 milioni di utenti e anche in Italia sta progressivamente prendendo piede. Sebbene per molti sia ancora un oggetto misterioso, conta già 4 milioni di profili. (SCHEDA: LAVORO E I SOCIAL NETWORK).

WEB: CHI VIENE CERCATO E I CONTRATTI - Sono soprattutto le industrie a utilizzare Internet per cercare nuovi dipendenti: da questa fonte proviene il 41% degli annunci presenti sui siti delle agenzie per il lavoro e sui giornali online. Il resto delle offerte di lavoro pubblicate attraverso questi canali è relativo a servizi (33%) e commerciale (17%). Ma quali sono i contratti offerti dalle aziende che cercano personale sulla Rete? Il 55% degli annunci riguarda un contratto a tempo determinato, il 15% a tempo indeterminato, mentre l’11 un contratto di inserimento. Le conoscenze e le abilità ricercate sono medio-alte e nel 54% dei casi gli head hunter (cacciatori di teste) sono alla ricerca di laureati (mentre nel 46% cercano un diplomato). Passando alle professioni più richieste, parlando per macroaree, sono quelle che operano negli ambiti del marketing, del controllo di qualità e dell’amministrazione. Le offerte di lavoro online sono riservate soprattutto a chi possiede buone abilità e conoscenze, a chi è in grado di svolgere lavori professionali specialistici e di difficile reperibilità e alle persone appartenenti a segmenti critici (categorie protette e chi si trova nelle liste di mobilità). Nelle offerte sul web sono quindi sottorappresentate sia le occupazioni apicali, sia quelle scarsamente qualificate.

IL VESTITO DA METTERE - Tra coloro che sono iscritti, inoltre, ci sono molti i cui profili non sono aggiornati e utilizzati attivamente. E qui scattano allarme e rimprovero: curare la propria immagine online e sui social è sempre più importante: ben l’88% dei recruiter, infatti, usa i social network – e Linkedin in particolare – per andare a caccia di informazioni sui potenziali neo-assunti. Inoltre, non è da sottovalutare il fatto che nel 20% dei casi, le offerte di lavoro pubblicate online siano rivolte a chi possiede ottime capacità relazionali, un fattore ormai ampiamente verificabile anche sul web. Fra le skill ricercate seguono l’autonomia (nel 15% dei casi) e le capacità di problem solving (14%).


L’IDENTIKIT DEL CANDIDATO, IL CURRICULUM IDEALE E L’ESPERIENZA INFOJOBS

Tra i tanti attori della ricerca di lavoro online, Infojobs è sicuramente uno dei principali. Cinque milioni di candidati iscritti a ottobre 2013, dal 2009 parte di Schibsted Media Group (tra  i leader mondiali del settore editoriale), Infojobs (che nel 2006 ha conquistato la posizione di leadership del mercato secondo la classifica stilata da Nielsen NetRatings) ha dedicato i suoi ultimi studi anche all’identikit del candidato. Il quale viene seguito secondo per secondo, in maniera quasi maniacale, come ci racconta Anna Maria Mazzini, Marketing Manager di InfoJobs.it: “Dal 2004 operiamo nel settore e il trend è in piena crescita. Lo scambio domanda-offerta su internet è in continua evoluzione: basti pensare che mediamente abbiamo sul sito 40mila offerte di lavoro attive. I nostri obiettivi sono chiari: le persone devono avere vita facile a candidarsi e devono sentirsi seguite. Infojobs fa proprio questo: è un tramite d’eccezione tra lavoratori e azienda perché aggiorna in tempo reale la situazione. Il feedback è continuo: le persone sanno se il proprio cv è stato letto, se l’azienda lo sta prendendo in considerazione. Dal proprio menu personale è possibile sapere lo stato dell’arte minuto per minuto. E’ la nostra forza e ci crediamo”. E l’efficacia del servizio parla chiaro: “Circa il 90% dei contatti va a buon fine, si conclude con un lavoro” spiega Anna Maria Mazzini.

L’IDENTIKIT - Più del 20% di coloro che cercano attualmente lavoro tramite la piattaforma InfoJobs.it a livello nazionale ha un’età compresa tra i 26 e 35 anni. Nel dettaglio, il 21,08% dei candidati ha tra i 26 e 30 anni e il 20,04% tra i 31 e 35 anni.  Seguono le fasce di età tra i 36 e i 40 anni (16,11%) e tra i 21 e 25 anni (14,52%). Chi cerca lavoro e ha tra i 41 e 45 anni si attesta al 10,99%, sono meno i candidati tra i 46 e 50 anni (7,54%). Esigue infine le percentuali di chi cerca lavoro e ha meno di 20 anni o più di 50.  Più della metà degli utenti ha già maturato un’esperienza lavorativa di almeno 5 anni. Nello specifico, il 29,4% dei candidati ha dai 5 ai 10 anni di lavoro alle spalle e il 24,3% più di 10 anni. Il 20,4% ha invece meno di 5 anni di esperienza. Il restante 25,9% delle candidature online proviene da profili di persone con solo 1 o 2 anni di lavoro pregresso o ha effettuato uno stage o tirocinio. “La fascia preponderante, come si vede, non è fatta da giovanissimi – spiega Anna Maria Mazzini -. Di solito nessuno è alla prima esperienza: ciò vuol dire che chi si rivolge a internet lo fa non proprio all’inizio del percorso personale. Sotto i 26 anni la maggioranza dei ragazzi utilizza internet per altro. Tra donne e uomini c’è un sostanziale equilibrio, che manca invece dal punto di vista geografico: la maggioranza dei nostri utenti proviene dal Nord e da alcune zone del Centro. In parte minore da Sud e Isole. In questo senso fanno eccezione due Regioni importanti come Campania e Puglia”. Tornando allo studio Infojobs, nell’ambito del livello di istruzione quasi uno su due di questi candidati ha conseguito il Diploma di maturità. Quelli che hanno conseguito una laurea si dividono tra un 10% che ha portato a termine un corso di Laurea triennale e un 16,7% che ha continuato con una Laurea specialistica.  Pochi quelli che hanno conseguito anche un Master o che hanno frequentato altri corsi di formazione. Più alta la percentuale dei candidati in possesso della sola Licenza media (18,9%). Chiudono la classifica il 2,2% di candidati che non hanno titolo di studio. Ma saranno ancora troppo “choosy” gli italiani, come sottolineò l’allora ministro del Lavoro Elsa Fornero? Anna Maria Mazzini: “Non sono tantissime le persone pronte a iniziare qualsiasi tipo di lavoro. La maggior parte dei candidati è selettiva. Non “choosy” in senso stretto, ma sanno benissimo cosa vanno cercando e hanno richieste precise. Chi possiede una professionalità marcata sa cosa vuole. E le aziende apprezzano ovviamente i curricula molto chiari, sotto questo punto di vista”.

DURATA RICERCA E RAPPORTO – Quanto ci mettono i candidati di Infojobs a trovare lavoro? “Alcuni, circa il 10%, impiega solo pochi giorni per arrivare al primo contatto. Il 20% qualche settimana, per il 30% si va oltre. La maggior parte persevera e non molla, aggiornando con continuità il proprio cv. Per quanto riguarda le tipologie di contratto ottenute – continua Anna Maria Mazzini -, prevale ovviamente il rapporto di lavoro temporaneo: sono circa la metà del totale. E non sono contratti corti: la media è di 2/3 anni. Il dato dei tempi indeterminati è al 20%. Sì, è un numero significativo. Il restante 30% si divide in tempi determinati brevi, partite Iva e contratti indipendenti. Chiudono la fila gli stage: ne vengono aperti pochi in totale, quelli che ci sono si concentrano in alcuni settori come il marketing e, certo, anche il giornalismo”.

COSA CERCA L’AZIENDA E IL CV PERFETTO – Il ritratto che fornisce Infojobs sulle richieste più praticate dalle aziende è chiaro (piuttosto simile a quello delineato dal rapporto della Fondazione Lavoro, ndr):  le figure che vanno per la maggiore sono quelle del settore vendite, gli operai, gli informatici, chi lavora nelle segreterie e nella contabilità. Specializzazioni sopra tutte: alta alfabetizzazione web e almeno una lingua oltre l’italiano. “I curricula vincenti sono quelli che dipingono una robusta specializzazione. Una volta la lingua straniera era una carta in più, oggi è l’essenziale”. Ma qual è il curriculum perfetto? “Quello che mette in grande evidenza le proprie competenze. Senza caos, con grande rilievo alle specializzazioni. Le aziende vogliono peculiarità e dettagli. Senza dilungarsi, con grande chiarezza. Lingue e informatica: è questa la chiave del cv vincente”.