di PAOLO ROSATO

Bologna, 8 novembre 2013 - Come pensano i giovani di utilizzare internet per trovare lavoro? Lo studio che lo racconta è della Fondazione Sodalitas in collaborazione con l’agenzia di lavoro Randstad: “Dalla scuola al lavoro, attraverso i social L’esperienza di 700 giovani under 30” il titolo. “Da 10 anni Sodalitas si occupa del mondo del Lavoro e dei suoi problemi – afferma Maddalena Cassuoli, responsabile Sviluppo Comunicazione ed Eventi della Fondazione Sodalitas -. Giovani&Impresa è il programma avviato dalla Fondazione Sodalitas nel 2000 per accompagnare i giovani nel delicato passaggio dalla scuola al mondo del lavoro. Facciamo corsi intensivi, insegniamo a compilare il curriculum, lavoriamo su cosa cercano le imprese, facciamo capire dove bisogna collocarsi per essere selezionati. E’ un lavoro capillare che svolgiamo da tempo”. Perché uno studio sui social network? “Perché sono importanti, sono percepiti come canali privilegiati per cercare lavoro. Il nostro rapporto lo dimostra: le persone sanno che le rete di contatti che si crea su una piazza digitale è fondamentale. Forse non per trovare lavoro immediatamente, ma per avvicinarsi piano piano sì. Il 52,4% dei nostri intervistati pensa che i social network siano efficaci. Il 47,6% no, ma sono pronti a ragionare sulla fiducia: progressivamente si avvicinano e cercano.”.

Quale il social network più utilizzato? Facebook, anche se Linkedin sta crescendo. E’ un punto di riferimento per le aziende. Diverso il caso di Twitter: da molte aziende viene utilizzato più per la promozione che per il recruiting. Altre addirittura sono presenti soltanto su LinkedIn: lo ritengono molto importante per reclutare talenti. Comunque per i social i tempi stanno cambiando: tutti hanno la loro importanza e lo dimostra chiaramente la nostra ricerca".  Appunto: lo studio ha raggiunto 700 giovani - donne nel 63,8% dei casi, uomini per il restante 36,2% - soprattutto tra i 26 e i 30 anni (il 64,8%), ma anche tra i 22 e i 25 anni (25,2%) e tra i 18 e i 21 anni (10%). Il profilo formativo dei rispondenti è di livello medio-alto: il 32,7% ha conseguito una laurea di primo livello; il 41,5% una laurea di secondo livello (o vecchio ordinamento); l'8% un master o un dottorato di ricerca.

NUMERI: IL FENOMENO LINKEDIN - Il rapporto è chiaro: le agenzie per il lavoro conservano un ruolo da protagonisti, ma in Italia chi ha meno di 30 anni e vuole lavorare si rivolge al web. Come sottolineato da Maddalena Cassuoli, Facebook la fa da padrone ma le piattaforme che stanno crescendo sono molte. Su Linkedin – primo per gradimento ed efficacia – e su Facebook le pagine e i profili aziendali, che le imprese curano e aggiornano dedicandovi sempre più tempo e risorse (non solo economiche), sono gli spazi da monitorare per poter intercettare gli annunci giusti : 1 volta su 4 le candidature ottengono risposta. Il social network più utilizzato tra i giovani italiani under 30 risulta Facebook (85,6%), cui seguono Linkedin (53,5%) e Twitter (19,6%). Quando però bisogna cercare lavoro è a Linkedin che ci si rivolge nella maggior parte dei casi (77,3%). Facebook (21%) e Twitter (1,7%) sono avvertiti molto meno come spazi da monitorare a questo scopo. Le offerte disponibili sui social sono rivolte soprattutto a professionisti con molta esperienza più che a profili junior o a giovani senza esperienza. I social nella loro totalità però non sono ancora la prima scelta dei giovani. A loro sono preferiti i siti dedicati alla domanda e offerta di lavoro (86,7%), le agenzie per il lavoro (84,3%), i siti aziendali (70,4%) e i portali che le aziende dedicano completamente alle opportunità di carriera al proprio interno (56,2%). Coerentemente con quanto rilevato dalle statistiche mondiali – secondo i dati 2013 diffusi da The Website Marketing Group - sono almeno 2,6 milioni le aziende iscritte a Linkedin, dove vengono caricati 2 nuovi profili ogni secondo.

Linkedin, Facebook e Twitter su molti fronti non si assomigliano, come non si assomigliano i giovani tra i 18 e i 30 anni che li frequentano per cercare lavoro. Linkedin è frequentato soprattutto da donne (54,2%) anche se in misura minore rispetto agli altri social e attrae persone con un profilo formativo più alto. Lo utilizza soprattutto chi è in possesso di una laurea di secondo livello (51,5%). Chi si candida attraverso Linkedin ottiene riscontri (appuntamenti per colloqui, stage, stage con un seguito, inserimenti diretti) con una frequenza maggiore rispetto a Facebook e Twitter. Facebook è ritenuto efficace dai diplomati ed è il social con la percentuale più alta di candidati che, dopo aver risposto ad un annuncio, hanno ottenuto subito un inserimento. Twitter è frequentato soprattutto da uomini (57,1%) in possesso di una laurea di primo livello. Mentre su Linkedin risultano più numerose le offerte di lavoro per professionisti con molta esperienza (53,5%), su Twitter ci si imbatte soprattutto in ricerche per profili junior (57,1%), ma l'esperienza non risulta soddisfacente.

“Ho dato una ripulita al mio profilo Fb”. “Ho tolto alcune foto da Facebook”. “Per lavoro mi sono cancellato da Facebook”. Quante volte abbiamo sentito da amici o conoscenti queste frasi? E per forza, la web reputation è fondamentale per trovare lavoro. Secondo Maddalena Cassuoli l’identikit è chiaro: “Bisogna esserci, anche senza avere un cv imponente, ma bisogna esserci col vestito giusto. Curare l’immagine, sia riguardo ai post, sia riguardo alle foto. Evitare opinioni che minino la propria credibilità, dare importanza alla forma. Le aziende si basano molto su questi aspetti”.