Roma, 11 novembre 2013  - Si è svolto oggi a Roma, presso la sede diplomatica dell’India, l’interrogatorio dei quattro fucilieri di Marina che con Massimiliano Latorre e Salvatore Girone componevano il nucleo militare di protezione della petroliera Enrica Lexie all’epoca dell’incidente avvenuto al largo delle coste del Kerala nel febbraio 2012.

L’interrogatorio di Massimo Andronico, Alessandro Conte, Antonio Fontana e Renato Voglino - ricorda una nota di palazzo Chigi - è stato condotto in videoconferenza dagli investigatori della National Investigation Agency (NIA) di Nuova Delhi.

“Si tratta - afferma nella nota il presidente del Consiglio, Enrico Letta - di uno sviluppo significativo in vista della conclusione delle indagini. Continueremo a lavorare, passo dopo passo, con massimo impegno e determinazione, fino alla conclusione positiva di questa vicenda”.

I tempi e le modalità per l’interrogatorio dei quattro fucilieri erano diventatati nelle ultime settimane uno dei nodi più spinosi nel negoziato tra New Delhi e Roma. Sul punto l’Italia si è dimostrata molto ferma e decisa a non far partire i quattro alla volta dell’India, autorizzando però che venissero ascoltati in videoconferenza dagli inquirenti di New Delhi.

La National Investigation Agency (Nia) indiana vuole far luce sul sospetto che i colpi che uccisero i pescatori siano partiti in realtà non dalle armi dei due marò sotto processo in India ma da quelle di due degli altri quattro sottufficiali rientrati in Italia nel febbraio 2012, dopo l’incidente.

I dubbi sono alimentati dalle perizie balistiche che avrebbero evidenziato come i proiettili ritrovati sui cadaveri non fossero compatibili con i fucili Beretta in dotazione a Girone e Latorre ma con quelle di altri due militari.

La Nia è stata incaricata di indagare sull’uccisione dei due pescatori da un giudice speciale nominato dalla Corte suprema indiana che aveva giudicato non valido il procedimento avviato dalla magistratura dello Stato del Kerala.