Cagliari, 11 novembre 2013 - L'urina come carburante o fonte di energia per auto, barche, accendere computer ed elettrodomestici e molto altro ancora.

L'idea rivoluzionaria arriva dalla Sardegna ed è già stata sperimentata in varie parti del pianeta, e ora perfezionata e resa fruibile da Franco Lisci, imprenditore di Gonnosfanadiga (Medio Campidano) la cui azienda fa parte del polo produttivo la Casa Verde Co2.0.

Si tratta di un progetto di energia autoprodotta dall’urina a centimetro zero. I vantaggi? Risparmiare su benzina, gasolio e corrente utilizzando la pipì come additivo e abbattere l’immissione di Co2 nell’atmosfera. L’idea rivoluzionaria è stata presentata ad Alghero in occasione di un convegno-mostra di Legambiente sulle innovazioni verdi.

L'imprenditore ha ideato e realizzato due differenti tipologie di motori normati a legge e alimentati dall'urina. Uno serve per i mezzi di trasporto, l'altro per usi domestici: accendere la luce, il computer, cucinare, usare gli elettrodomestici o altri impianti che vanno a corrente. Con questo prodotto ha superato alcuni dei problemi tecnici che ne avevano limitato la diffusione. Uno dei tanti è stato risolto, ad esempio, con l' impiego di un filtro specifico in 100% pura lana di pecora sarda, prodotto da Edilana. Le sue proprietà impediscono la formazione di condensa, sono disinquinanti e rendono possibile l'utilizzo senza danneggiare il motore.

Su un'auto a benzina c'è un risparmio del 35%, su un'auto a gasolio del 60%, su auto a gas dell'80%. Un'imbarcazione o un peschereccio possono così risparmiare fino al 65% di gasolio.

E questo ciclo produttivo sostenibile non produce scarti. "Alla fine del processo l'urina si trasforma in acqua di pozzo, acqua ricca di sostanze utili a nutrire la terra", sottolinea Daniela Ducato, coordinatrice di Casa Verde C02.0.