Firenze, 14 novembre 2013 - “Con questa quattordicesima edizione de "Il Quotidiano in Classe" – ha dichiarato il presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori Andrea Ceccherini - vogliamo scuotere una generazione, affinché abbia più coraggio e meno paura, chiamandola a giocare più in attacco e meno in difesa, per essere più protagonista di quel processo di cambiamento, che solo la sua spinta rivoluzionaria, irriverente e anticonformista, può imprimere al Paese."

"C'è bisogno dei giovani - ha proseguito Ceccherini - per cambiare, e questo Paese che ha un gran bisogno di essere cambiato, ha più che mai bisogno dei suoi giovani per farlo. Non dobbiamo dimenticarci infatti - ha concluso –, che si è giovani finché si pensa di poter cambiare il mondo e si smette di esserlo solo quando ci si accorge che il mondo ci ha cambiati".

Sono queste le parole con cui il presidente dell’Osservatorio Ceccherini ha voluto inaugurare la quattordicesima edizione del progetto “Il Quotidiano in Classe” e del portale www.ilquotidianoinclasse.it.

Saranno 2.021.825 gli studenti delle scuole secondarie superiori che nell'anno scolastico 2013/2014 prenderanno parte al progetto promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori. Un numero record di iscritti mai raggiunto fino ad adesso, che fissa un primato di partecipazioni senza precedenti. Saranno infatti oltre i tre quarti dei giovani italiani d’età compresa tra i 14 e i 18 anni iscritti alle scuole secondarie superiori, ad imbattersi in questa esperienza, tesa a far crescere spirito critico e senso civico.

Secondo i più recenti dati disponibili sulla rete, del Ministero dell'Istruzione sono infatti meno di 2.700.000 gli studenti italiani complessivamente iscritti alle scuole secondarie superiori italiane. Si tratta, quindi, di oltre il 75% dei giovani italiani che frequentano le scuole secondarie superiori. Oltre due studenti su tre quindi stanno prendendo parte, oggi, in Italia, al Quotidiano in Classe.

Un progetto “Il Quotidiano in Classe” che ha raggiunto il successo di numeri e di partecipazione in questi anni soprattutto grazie allo straordinario contributo e all’impegno giornaliero di 43.848 docenti italiani, veri e propri attori protagonisti di questa grande impresa civile e sociale.

"Sono gli insegnanti italiani che dobbiamo pubblicamente ringraziare per questo straordinario sforzo di crescita delle giovani generazioni - ha spiegato Andrea Ceccherini - Uno sforzo teso ad appassionare i giovani ai grandi avvenimenti del nostro tempo, e a conquistarli al dibattito pubblico del Paese, aiutandoli a maturare una propria opinione."

"Leggere in classe, una volta alla settimana tre diversi giornali a confronto – ha proseguito Ceccherini - è un modo per dimostrare ai giovani come la stessa notizia possa esser data diversamente. Ed è il nostro modo di allenare il loro spirito critico, per renderli più indipendenti, più liberi, più padroni di se stessi".

Anche quest’anno il progetto prevede una dimensione web (www.ilquotidianoinclasse.it) che va ad integrare il progetto cartaceo iniziato ormai più di tredici anni fa nelle scuole secondarie superiori italiane.

La lettura, in classe, di più quotidiani a confronto continuerà a consentire ai docenti di aiutare i giovani ad approfondire i fatti e a maturare un’opinione critica sui grandi temi di attualità del momento, mentre sul web gli stessi giovani avranno l’occasione di rendere pubblica l'opinione maturata, e di metterla a confronto con quella dei loro coetanei, dando voce così nel Paese ad una generazione che fino ad oggi non l’ha mai avuta.

Attorno al Quotidiano in Classe e all'Osservatorio Permanente Giovani-Editori si è stretta un'inedita alleanza, che rende possibile lo svolgersi dell'iniziativa. Si tratta di un'alleanza che coinvolge, oltre a 43.848 insegnanti, 17 grandi prestigiose testate giornalistiche: Il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, La Stampa, Il Gazzettino, La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino, L'Unione Sarda, Il Tempo, l'Adige, La Gazzetta di Parma, L'Arena, Il Giornale di Vicenza, Bresciaoggi, La Gazzetta dello Sport e L’Osservatore Romano e Focus, 27 fondazioni d'origine bancaria e ben 6 grandi imprese dotate di responsabilità sociale.