Roma, 15 novembre 2013 - E’ bufera sul governatore della Puglia, Nichi Vendola, per l’audio di una telefonata con Girolamo Archinà, ex responsabile delle relazioni istituzionali dell’Ilva (oggi agli arresti domiciliari) pubblicato oggi sul sito del Fatto Quotidiano. L’intercettazione telefonica risale all’estate del 2010 e fa parte degli atti dell’inchiesta della procura di Taranto che accusa lo stesso Vendola di concussione in concorso con i vertici dell’Ilva.

Subito è scoppiata la polemica, con le vibranti critiche del M5s pugliese, che invita il governatore a dimettersi, e di Cisl e Uil locali

LA TELEFONATA INTERCETTATA - “Sono molto colpito da una scena che ho visto ora - dice il governatore pugliese - i miei amici mi hanno fatto vedere una conferenza stampa e un’immagine...uno splendido scatto felino”. Vendola fa riferimento a un episodio accaduto nel 2009 - e ripreso dalle telecamere - quando lo stesso Archinà strappò il microfono dalle mani di un giornalista, il quale stava chiedendo ad Emilio Riva alcune risposte sulle morti per tumore avvenute a Taranto. “Non potevo riprendermi - dice Vendola al telefono, ridendo - ho visto una scena fantastica. Io e il mio capo di gabinetto siamo stati un quarto d’ora a ridere perché è una scena fantastica”. “No, ma poi quella faccia da provocatore, vabbé - continua il governatore riferendosi al cronista - per me che le ho fatte veramente le battaglie per la difesa della vita e della salute”.

“Siccome ho capito qual è la situazione - prosegue Vendola al telefono - mettiamo subito in agenda un incontro l’ingegnere. A volte non so come fare, perché mettendo la faccia mia si possono accendere ancora di più i fuochi”. “No, ero sicuro - risponde Archinà - soltanto che sta degenerando per colpe...”. “I vostri alleati principali in questo momento - commenta ancora il governatore pugliese - lo voglio dire, sono quelli della Fiom. Sono quelli più preoccupati, mi chiamano 25 volte al giorno”.

L'IRA DEI SINDACATI - Duro il commento del segretario nazionale della Fim Cisl, Marco Bentivogli “Non commento mai con piacere le intercettazioni. Ma da questa telefonata tra Vendola e Archinà, mi sembra chiaro che i conduttori di talk show televisivi erano gli unici che non si erano accorti della realtà, visto che dipingevano come candidi Landini e la Fiom. La telefonata dice qualcosa di diverso. Il candore di Landini e della Fiom è smentito da relazioni diverse. Nulla di penalmente rilevante. Certo la Fiom alleata dei Riva sgretola l’immagine irredentista data dai media”.

“Vendola è una grande maestro a puntare il dito contro gli altri - spiega il segretario Fim Cisl - ora faccia autocritica, sull’Ilva ha cambiato posizione troppo spesso, anche da mattina a sera, un atteggiamento poco coerente con una figura integerrima. La narrazione di Vendola ha un po’ troppi registri”.

E Rocco Palombella, segretario della Uilm, rincara:  “E’ una cosa che si commenta da sola. La reputo grave ed aberrante, perché riguarda una materia delicata come la salute dei lavoratori. C’è indignazione” aggiunge Palombella.

M5S DISGUSTATO - “Abbiamo provato estremo disgusto nell’ascoltare l’intercettazione della telefonata diffusa da Il Fatto quotidiano.it tra il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e Girolamo Archinà, uomo delle pubbliche relazioni della famiglia Riva. Disgusto è la sola parola che proviamo. A Vendola non rimane che una strada. Dimettersi da presidente della Regione Puglia e andare a casa. Ha perso ogni credibilità”. 

LE CRITICHE DEL PDL - "Direi che basta ascoltare per trarre inevitabili e conseguenti conclusioni’’, afferma in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Ignazio Zullo.  “In queste ore per una telefonata inopportuna il Partito del Governatore - scrive Zullo - insiste nel chiedere le dimissioni di un Ministro. Un altro Ministro in passato fu costretto alle dimissioni per una orribile battuta sul martire Marco Biagi. Per una cinica risata telefonica in occasione del terremoto d’Abruzzo, un imprenditore è stato mediaticamente e professionalmente linciato".

VENDOLA QUERELA - Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha dato mandato ai propri avvocati di sporgere querela ai responsabili dell’articolo on line pubblicato sul Fatto. Nell’articolo si racconta, in modo volgarmente strumentale, di presunte risate del Presidente suscitate dalle domande sulle morti per cancro. Come tutti invece possono tranquillamente constatare, il Presidente era solo rimasto colpito dallo specifico episodio in cui Archina’, con un salto improvviso, si era avvicinato a un giornalista che stava intervistando Riva. E’ quindi solo lo scatto di Archinà ad aver suscitato il sorriso di Vendola e non certamente il riferimento alla tragedia delle morti per cancro a Taranto. Su questo tema si registra invece, come si puo’ constatare ascoltando la telefonata e non solo, l’attenzione del presidente Vendola testimoniata dalla sua storia politica e personale.

"SO COS'E' IL CANCRO" -  Contro di me è stata fatta “un’operazione volgare e vigliacca: il cancro ha abitato la mia vita”. Cosi’ Nichi Vendola, a margine del Forum dei giovani imprenditori di Confcommercio, commenta le intercettazioni con Girolamo Archinà, ex capo delle relazioni esterne dell’Ilva.
“Si è tentato di fare intendere - spiega Vendola - che in quella telefonata, del tutto decontestualizzata, io stessi ridendo per i morti di cancro: questa è veramente un’operazione inaccettabile, sciacallaggio puro. Il cancro ha abitato la mia vita, casa mia, e credo che l’idea di darmi un colpo cercando di delegittimarmi sul terreno della sensibilità umana sia un’operazione vigliacca e volgare a cui reagisco naturalmente tutelandomi anche in sede legale come è giusto che sia”.