Taranto, 28 novembre 2013 - Enrico Bondi, commissario dell’Ilva nominato dal Governo, ha chiesto al gruppo Riva Fire e ad alcuni esponenti della famiglia Riva un risarcimento danni di 484 milioni di euro per l’esercizio di attività di coordinanamento e direzione svolte da Riva Fire nei confronti dell’Ilva. La notizia viene da fonti giudiziarie ed è riportata oggi da “Il Sole 24 Ore” e da “La Gazzetta Del Mezzogiorno”.

Riva Fire detiene la maggioranza delle azioni dell’Ilva ma la legge 89 del 2013 ha difatto temporaneamente “sterilizzato” i poteri dell’assemblea dei soci e della proprietà in quanto per 36 mesi l’azienda è commissariata.

Il commissario dell’Ilva, Enrico Bondi, ha chiesto il risarcimento ai Riva in ragione dell’abusivo esercizio dell’attività di direzione e coordinamento da essi svolta in danno di Ilva. La richiesta risarcitoria per 484 milioni è stata avanzata nell’ambito di un giudizio civile promosso dinnanzi al Tribunale di Milano dalla società Valbruna Nederland B.V. (socio di minoranza di Ilva) contro la società Riva Fire (titolare dell’87 per cento del capitale sociale di Ilva), nonché nei confronti di alcuni amministratori di Riva Five e di alcuni ex amministratori di Ilva.

Secondo quanto riportano dai quotidiani, il commissario Bondi ha deciso l’azione giudiziaria dopo alcune verifiche condotte sui rapporti tra Ilva e la controllante Riva Fire, con particolare riferimento all’attività di direzione e coordinamento svolta da Riva Fire nei confronti di Ilva e che si è concretizzata nell’esecuzione di un contratto di “assistenza tecnica e di servizi” stipulato tra le due società nel 1999 (in sostituzione di un precedente contratto del 1995) e rinnovatosi ogni anno fino al 2012.

Attraverso questo contratto di assistenza, si sottolinea nell’esposto di Bondi, i componenti della famiglia Riva e lo stesso gruppo Riva Fire avrebbero agito in violazione dei principi di corretta gestione societaria ed imprenditoriale di Ilva causando a quest’ultima, nel periodo 1995-2012, un danno non inferiore a 484 milioni di euro. La stima del danno di cui Bondi chiede ora il risarcimento nel processo in corso a Milano, è supportata dalla relazione tecnica datta dalla società di consulenza PricewaterhouseCoopers Advisory.