Milano, 3 dicembre 2013 - I liceali italiani migliorano, ma le loro competenze di matematica, lettura e scienze restano inferiori alla media dei coetanei negli altri Paesi industrializzati, per non parlare dei quindicenni asiatici che surclassano tutti, soprattutto nell’ambito scientifico.

La nuova tornata del 'Programme for International Student Assessment' (Pisa), svolta in ambito Ocse nel 2012, riaccende i riflettori sulle falle nella preparazione scolastica degli adolescenti italiani, ma mette in luce anche i progressi fatti, oltre ad evidenziare statisticamente alcune realtà della vita scolastica italiana. L’Italia si situa attorno a metà classifica, al 32esimo posto su 65 Paesi.

La matematica - focus del rapporto quest’anno - è un incubo per quasi un liceale su due e 'bigiare' le ore o i giorni di lezioni o arrivare in ritardo sono abitudini talmente diffuse da avere pochi uguali nei 65 Paesi presi in considerazione. Eppure tre liceali su quattro si sentono felici a scuola, anche se solo il 32% dice di trovarvi le cose ideali contro il 61% Ocse.

Nell’insieme quasi sette ragazzi su dieci si dicono soddisfatti. Generalizzando, studenti contenti, ma non troppo preparati o impegnati. Tra i dati più eclatanti del rapporto vi è d’altro canto il netto divario nelle performance tra le regioni italiane, con eccellenze di livello mondiale cui fanno da contraltare punteggi da fondo classifica planetaria.

Gli studenti di Trento, Friuli Venezia Giulia e Veneto sono tra i più bravi al mondo in matematica.
Mentre i 15enni siciliani occupano un posto basso nella classifica delle ‘’performance con i numeri’’ e si piazzano tra Turchia e Romania. Eccellenze al nord est e prestazioni più scarse al sud si registrano anche nei campi delle scienze e della lettura. I risultati dei test Pisa sulle competenze degli studenti quindicenni, presentati oggi a Roma, mettono in evidenza il divario regionale presente in Italia.

Secondo l’indagine Ocse-Pisa, Trento è all’11mo posto della classifica mondiale per le competenze in matematica, il Friuli Venezia Giulia al 12mo, il Veneto al 14mo. Sono ai livelli di Svizzera, Olanda e Finlandia. La Sicilia e la Campania sono a livelli più bassi, quasi al centesimo posto, vicine alla Romania. Per quanto riguarda le competenze nella lettura il Veneto è al 13mo posto, seguito subito da Trento. La Sicilia occupa una posizione molto più bassa e viene dopo la Repubblica Slovacca. Trento, Friuli Venezia Giulia e Veneto si distinguono anche nelle scienze: le performance degli studenti fanno guadagnare alle tre aree del Nordest rispettivamente il 10mo, l’11mo e il 12mo posto della classifica mondiale.
 

Arrivando alle votazioni, che sono basate sui test Invalsi condotti lo scorso anno: i 15enni della Penisola in matematica hanno raggiunto in media 485 punti, sotto la media Ocse che è di 494 punti, ma con un miglioramento di 20 punti rispetto al 2003, uno dei progressi maggiori tra i Paesi presi in considerazione, come sottolinea il rapporto. 

Sensibile il divario tra i sessi: i ragazzi fanno meglio delle ragazze di 18 punti contro un divario medio Ocse di 11 punti. Un altro elemento positivo è il calo degli studenti con le competenze matematiche più basse (-7 punti dal 2003), che però restano il 25% del totale. A Shanghai, dove le competenze matematiche dei liceali meritano il primo posto assoluto con 613 punti, solo il 4% degli studenti è in difficoltà in questa materia e il 55% è a livelli di eccellenza contro il 10% scarso in Italia. Anche in scienze l’Italia (29esima) è tra i Paesi che hanno fatto i progressi più rapidi nella performance, con un punteggio di 494 punti contro i 501 punti Ocse, in miglioramento di 18 punti.

Gli studenti super-bravi sono però solo il 6% del totale, mentre il 19% ha le competenze più basse. Nella lettura la performance dei 15enni italiani è di 490 punti (27esima piazza) contro la media Ocse di 496 punti e non vi sono variazioni rispetto al 2003. In questo caso il ‘gender gap’ e’ a favore delle ragazze che meritano 39 punti più dei loro coetanei. Quasi il 20% degli studenti e’ sotto il livello base di competenza, mentre il 7% scarso rientra tra i 'top performer'.

Secondo l’Ocse, l’Italia è riuscita a migliorare le competenze dei liceali senza variazioni nell’equità dell’istruzione, nel senso che il miglioramento della performance è stato rilevato in tutti i gruppi socio-economici. Anzi, i gruppi svantaggiati hanno segnato un aumento del punteggio di 27 punti, mentre gli studenti avvantaggiati si sono fermati a 17 punti. Resta il fatto che uno studente avvantaggiato ha 30 punti in più in matematica rispetto a uno svantaggiato. Tra gli studenti più in difficoltà vi sono i ragazzi immigrati, la cui presenza nelle scuole italiane e’ salita di 5 punti percentuali dal 2003 al 7,5% della popolazione studentesca totale. In media i loro risultati in matematica sono di 48 punti inferiori agli studenti non-immigrati, una percentuale molto superiore alla media Ocse (34 punti).

In proposito lo studio sottolinea che mentre i Paesi con le performance migliori tendono a distribuire le risorse in modo più equo tra le scuole in funzione del background, in Italia avviene il contrario: le scuole che hanno gli studenti piu’ svantaggiati hanno meno risorse di quelle che hanno gli studenti piu’ fortunati socio-economicamente. Questo spiega in parte anche le elevate differenze in matematica nelle performance tra le diverse scuole. Secondo i calcoli dell’Ocse il 51% della variazione deriva proprio dalla scuola frequentata. Il rapporto da ultimo si sofferma sull’impegno degli studenti, che in Italia scarseggia, a giudicare dal 35% dei 15enni che ammette di essere arrivato in ritardo o non avere presenziato a una o più lezioni nei 15 giorni precedenti al test o al 48% che ha evitato - senza giustificazione - una o piu’ giornate sui banchi. Solo in Argentina, Giordania e Turchia ci sono percentuali piu’ alte. Che sia anche lo scarso impegno all’origine dell’ansia causata dalla matematica? Il 43% degli studenti italiani si sente incapace e molto agitato quando deve risolvere un problema in questa materia, una percentuale molto superiore alla media Ocse che si ferma al 30%.

CARROZZA - ‘’Non possiamo trascurare il fatto che l’Italia registri risultati inferiori alla media Ocse, tuttavia l’indagine rivela che siamo uno dei paesi che ha registrato i maggiori progressi in matematica e scienze e questo deve essere da stimolo per continuare a lavorare per migliorare le performance dei nostri studenti’’. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, commentando i risultati dell’indagine Ocse Pisa sulle competenze degli studenti quindicenni.