Roma, 13 dicembre 2013 - Nel quinto giorno di manifestazioni, la protesta dei forconi continua a montare e iniziano a girare in rete liste di proscrizione che fanno il verso ai tribunali del popolo delle Br. Intanto è stato sgomberato nella notte l'accampamento che bloccava il ponte sul fiume Roja a Ventimiglia, mentre dopo gli scontri di Torino il prefetto comunica di essersi dimessa per telefono ma che le dimissioni sono state respinte. Il movimento '9 dicembre' promette di "andare avanti a oltranza", spiega Mariano Ferro, leader del Popolo dei Forconi, una delle "sigle" del Comitato. Ferro annuncia anche che l'attesa mobilitazione a Roma si terrà "molto probabilme mercoledì prossimo: non sarà un corteo, ma un presidio fisso in un posto che concorderemo con la Questura".

MODENA, TRAFFICO IN TILT AL CASELLO

LE POLEMICA - Scintille sono scoppiate all'interno del movimento dopo le accuse del portavoce Andrea Zunino che, intervistato da Repubblica,  ha detto che in Italia "il potere economico è in mano a pochi banchieri ebrei". Immediata è stata la replica dell’Unione delle comunità ebraiche italiane: "Dichiarazioni deliranti. - risponde il presidente Renzo Gattegna - Zunino si alimenta dai più violenti e biechi stereotipi antisemiti per offendere non soltanto la memoria di milioni di individui che in nome dell’ideologia nazista trovarono la morte tra le più atroci sofferenze ma soprattutto l’intelligenza, la coscienza democratica e la maturità della popolazione italiana che si propone di rappresentare". Prende le distanze da Zunino anche Mariano Ferro: "Non possiamo stare dietro agli esaltati e ai malati mentali", è il commento del leader del 'Popolo dei forconi'.

Ma un'altra polemica ha scaldato l'aria già rovente della protesta. Dopo le parole di Enrico Letta sui disordini causati dai forconi ("Sono una piccola minoranza non rappresentano il Paese") Beppe Grillo ha risposto sul suo blog: "Imputare al M5S il caos sociale creato dai partiti di cui Letta è esponente sin dalla nascita è un vecchio e sporco gioco". Il premier ieri si era scagliato contro chi "con parole e azioni figlie di una cultura politica che mette all’indice i giornalisti, avalla la violenza, vuole fare macerie degli edifici stessi della democrazia rappresentativa arrivando ad incitare all’insubordinazione le forze dell’ordine", aveva detto rivolgendosi senza citarlo al Movimento 5 Stelle.

LA LISTA - “Di seguito - si legge in una email inviata da un gruppo che si firma ‘La giusta forca’ - i nomi di alcuni indegni aguzzini delle macchine fiscali che sono stati giudicati colpevoli dai comitati della Giusta Forca. Essi si sono macchiati di atti gravissimi contro persone, famiglie ed imprese, che hanno deliberatamente condotto alla catastrofe, e per questo meritano la forca”.

“Ognuno di noi - prosegue il testo - ha il dovere di colpirli per restituire giustizia al Popolo. Non agite - esorta il documento - in grandi gruppi poichè le forze dell’ordine sarebbero così facilitate nel monitorarvi. Separatevi in piccoli gruppi ed agite rapidi ed invisibili”.

La missiva prosegue con un elenco di decine di dipendenti dell’Agenzia delle entrate e di Equitalia, citati per nome e cognome. “Seguiranno - conclude il documento - a breve nomi ed indirizzi dei politici più sfacciatamente impresentabili”.

VENTIMIGLIA, ACCAMPAMENTO SGOMBERATO - A Ventimiglia nella notte è stato riaperto al traffico il ponte sul fiume Roja, che nel tardo pomeriggio di ieri era stato occupato da un gruppo di manifestanti aderenti alla cosiddetta protesta dei Forconi.
Il piccolo accampamento allestito dai dimostranti, che avevano montato alcune tende sulla strada e acceso un barbecue per riscaldarsi, è stato sgomberato intorno alle 4 dalla polizia ma senza dover ricorrere all’uso della forza.

A Sanremo, è partita da piazza Eroi una manifestazione di circa 300 studenti delle scuole superiori che hanno sfilato questa mattina per le vie principali della città.

IL PREFETTO DI TORINO - "Mi sono dimessa stamattina, telefonicamente, anche perché non c’era il tempo di fare in altro modo. Le mie dimissioni sono state respinte", afferma alla Stampa il prefetto di Torino, Paola Basilone, dopo le polemiche per i disordini dovuti alle proteste di questi giorni: "E’ evidente che ci sia stata una interpretazione non corretta dei segnali" che venivano anche dal web. Intanto nel capoluogo piemontese è tornata la normalità con negozi aperti e traffico scorrevole.

INCHIESTA A TRANI - La procura di Trani ha aperto un’inchiesta sugli episodi di disordine dei giorni scorsi durante le proteste dei forconi nel nord barese. Al centro delle indagini il blocco di strade e binari ferroviari e le azioni di violenza che hanno costretto alcuni commercianti ad abbassare le saracinesche.