Perugia, 22 dicembre 2013 - Nuovo serie di scosse di terremoto nel bacino di Gubbio, dopo la scossa che stanotte ha svegliato gli abitanti della cittadina e della frazioni di Pietralunga e Scheggia. La scossa più forte, pari a una magnitudo 4, è avvenuta alle 11.06. Lo riporta il sito dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. I comuni interessati sono stati: Gubbio, Cantiano (Pu), Costacciaro (Pg, Montone (Pg), Pietralunga (Pg), Scheggia e Pascelupo (Pg).

SCOSSE DA GIORNI - La scossa avvertita anche nelle Marche è la più intensa di uno sciame sismico in atto nella zona da almeno tre giorni. Nell'area di Gubbio è stata avvertita un’altra scossa di terremoto, classificata dall’Istituto Nazionale di Geofisica, di magnitudo 2.9, alle ore 11.10. La scorsa notte, alle 2.37, vi è stata un’altra scossa significativa nella stessa zona di Gubbio, classificata di magnitudo 3.6, avvertita distintamente dalla gente. Nei giorni scorsi alcune scosse di intensità di poco superiore ai tre gradi Richter erano state registrate soprattutto nella zona dell’eugubino-gualdese.

INTERVENTI DEI VIGILI DEL FUOCO - Sono una ventina gli interventi che il distaccamento dei vigili del fuoco di Gubbio ha dovuto compiere oggi. I pompieri sono ancora impegnati nelle verifiche, che riguardano soprattutto calcinacci caduti all’interno delle abitazioni in seguito alla scossa. Nessun danno rilevante, tengono a sottolineare i vigili del fuoco, impegnati anche a rassicurare persone particolarmente spaventate.

IL SISMOLOGO - "Possono susseguirsi terremoti di magnitudo confrontabile, ma non è possibile stabilire nessuna regola in proposito", rileva il direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’Ingv, Alberto Michelini. Come tutti gli altri terremoti, anche quelli che avvengono all’interno degli sciami non possono essere previsti. Quello che invece è chiaro ai sismologi è che il bacino di Gubbio è una zona "caratterizzata da un rilascio sismico pressoché continuo", tanto da essere considerata un laboratorio naturale per studiare la sismicità e da costituire un punto di riferimento per le ricerche sui terremoti a livello internazionale.