Città del Vaticano, 4 gennaio 2014 - "Ricordo il caso di una bambina molto triste che alla fine confidò alla maestra il motivo del suo stato d’animo: 'la fidanzata di mia madre non mi vuol bene'". Sono parole di Papa Francesco nella conversazione con i superiori generali della quale ha dato una lunga sintesi la Civiltà Cattolica uscita ieri. "La percentuale di ragazzi che studia nelle scuole e che ha i genitori separati - ha detto ancora Francesco - è elevatissima. Le situazioni che viviamo oggi dunque pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere. Come annunciare Cristo a questi ragazzi e e ragazze? Come annunciare Cristo a una generazione che cambia?".

Secondo Francesco "bisogna stare attenti a non somministrare ad essi un vaccino contro la fede". Per il Papa, i pilastri dell’educazione sono: "Trasmettere conoscenza, trasmettere modi di fare, trasmettere valori. Attraverso questi si trasmette la fede". "L’educatore deve essere all’altezza delle persone che educa, deve interrogarsi su come annunciare Gesù Cristo a una generazione che cambia", ha aggiunto Bergoglio. Quindi ha insistito: "Il compito educativo oggi è una missione chiave, chiave, chiave!". Il Pontefice, riporta ancora la rivista dei gesuiti, ha citato alcune sue esperienze a Buenos Aires sulla preparazione che si richiede per accogliere in contesti educativi bambini, ragazzi e giovani che vivono situazioni complesse, specialmente in famiglia.

PAP LUNEDI IN PARROCCHIA ROMANA PER PRESEPE VIVENTE - Intanto, secondo quanto riferiasce l'Ansa, Papa Francesco, in forma strettamente privata, visiterà lunedì la chiesa di Sant’Alfonso Maria de' Liguori, sulla Giustiniana, per prendere visione del presepe vivente allestito dai parrocchiani. "Avevamo scritto al Papa - spiega il parroco don Dario - e lui ha voluto essere presente a questo evento della comunità". L'iniziativa di inviare una lettera per invitare il Papa di persona al presepe vivente che la parrocchia romana allestisce per il secondo anno, ha spiegato all’Ansa il parroco don Dario Criscuoli, è partita dai giovani parrocchiani. Il Papa, ha aggiunto, "comprendendo che si tratta di un evento parrocchiale molto sentito a cui partecipano le famiglie del quartiere con i loro figli ci ha chiamato in seguito alla lettera manifestando la sua disponibilità a venire e partecipare a questo momento parrocchiale".