Torino, 8 gennaio 2013 - Svolta nelle indagini sulla strage di Caselle: nel corso della notte i carabinieri del nucleo investigativo di Torino hanno sottoposto a fermo Giorgio Palmieri, 56 anni, pregiudicato, di Torino, responsabile dela mattanza. L'uomo è il convivente dell'ex domestica della casa e ha confessato il triplice omicidio. La domestica era stata licenziata dopo alcuni dissidi con gli anziani: pare tra l'altro che fosse sospettata di aver rubato una collanina.

LA RICOSTRUZIONE DEGLI INQUIRENTI - "E stata fondamentale la testimonianza del figlio", spiega Domenico Mascoli, capo del nucleo investigativo dei carabinieri di Torino. "Siamo partiti - ha detto - con un’attività serrata di indagine e siamo partiti da un sopralluogo molto attento con i Ris di Parma che ci ha permesso di restringere il campo a un certo novero di persone che potevano accedere alla famiglia e alla villa. E poi ci sono i testimoni, è stata fondamentale la testimonianza del figlio, sentito ripetutamente e lungamente e ci ha fornito molti elementi per arrivare alla soluzione del caso. Poi ci sono le attività tecniche. Ieri sera siamo intervenuti localizzando il soggetto in casa a Torino e poi l’interrogatorio è durato tutta la notte. Il fermato ha confessato e la sua testimonianza è al vaglio della magistratura".

IL DEBITO - "E’ arrivato per ottenere dei soldi, presentandosi con la scusa di voler restituire un precedente prestito. Gli hanno offerto un caffè. Si è recato in bagno, poi è uscito e ha scatenato la furia. Prima ha ucciso i due coniugi, poi la donna più anziana perché l’aveva riconosciuto", riferiscono ancora gli inquirenti.

Giorgio Palmieri, spiegano, venerdì scorso 3 gennaio alle 19.15 si è fatto aprire la porta della villa dalla signora Mariangela Greggio, che prima di aprirgli ha legato i cani nel sottoscala. L’uomo aveva ricevuto un prestito di 500 euro dalla famiglia tempo prima e non lo aveva mai restituito. Quando ha suonato il campanello, ha detto alla signora di essere venuto per spiegare come mai non aveva restituito i soldi. Palmieri è poi salito al primo piano in cucina e ha bevuto un caffè con la signora e col marito Claudio Allione.

Poi, con la scusa di dover andare in bagno, si era messo alla ricerca di contanti in casa. Quando è stato scoperto dai padroni di casa dopo un breve alterco è scattata la furia omicida, prima verso i due coniugi con diversi fendenti, quindi verso l’anziana suocera del capofamiglia, incrociata per le scale, accoltellata e poi ricomposta con sopra un lenzuolo in un estremo gesto di pietas prima della fuga.

"Palmieri, che è pregiudicato per reati contro il patrimonio, ha spontaneamente confessato. Sono le ragioni economiche il movente: lui era conoscente della famiglia, voleva chiedere dei soldi a loro e aveva usato la scusa di restituire un precedente prestito per entrare in villa e poi di spiegare perchè non riusciva a restituire dei soldi", ha spiegato il viceprocuratore. "Il racconto di Palmieri - ha aggiunto Ausiello - è convergente con gli elementi di fatto emersi ma le indagini continuano per ricostruire con precisione massima la dinamica e le ragioni e capire se ci sono altre persone coinvolte".

LA CONFESSIONE E L'ARMA INTROVABILE -  Dopo il massacro Palmieri, secondo quanto ha lui stesso riferito, non sarebbe tornato a dormire a Caselle, a casa della convivente Dorotea De Pippo: dal primo gennaio non viveva più là a causa di una lite con la donna. Quella sera, perciò, si sarebbe fatto ospitare da un amico, dopo essersi sbarazzato dei vestiti. L’uomo non ha ancora indicato il punto preciso nel quale ha abbandonato i vestiti. Anche nei giorni successivi l’uomo non sarebbe tornato - sempre secondo quanto da lui riferito - dalla convivente e avrebbe trovato rifugio da un altro amico, a Torino. Quest’ultimo, però, risulta essere all’oscuro di tutto.

Gli inquirenti stanno cercando ancora di stabilire se l'assassino fosse arrivato alla villa di Caselle Torinese già con l’intenzione di uccidere. Gli omicidi sarebbero stati compiuti con un tagliacarte che, però, non è stato ritrovato, e che l’assassino sostiene di avere preso nell’ingresso della casa.

"POVERA NONNINA" - Palmieri ha raccontato che non aveva intenzione di uccidere anche l'anziana mamma della signora Allione. "Povera nonnina, lei non doveva morire", ha dichiarato il reo confesso agli investigatori, dicendosi "dispiaciuto" per il terzo delitto. "Era al piano terra. Ricordo che la nonnina invece aprì la porta della sua stanza e poi rientrò subito. Pensando che mi avesse visto entrai nella sua stanza e vidi che era seduta nel letto e giocava a carte, non appena mi vide mi disse: ‘e tu che fai qua?’; io mi avvicinai e le dissi che non volevo farle nulla e di non gridare e che non l’avrei toccata. Lei mi disse: ‘adesso ti aggiusto io’; a quel punto - ha raccontato - diedi anche a lei delle coltellate sulla schiena e sul davanti. Io non volevo fare quel che ho compiuto, mi si stava spezzando il cuore. Dopo l’ho coperta con il piumone del suo letto e poi le ho dato un bacio perché ero dispiaciuto di quanto avevo commesso".

IL SOLLIEVO DEL FIGLIO - "I carabinieri e i magistrati hanno fatto un ottimo lavoro, non ho mai dubitato in loro": così Maurizio Allione, il figlio e nipote delle tre vittime della strage di Caselle, commenta l’arresto nella notte del presunto autore del triplice omicidio. "Sono sempre stato convinto - aggiunge Maurizio attraverso il suo avvocato, Stefano Castrale - che credessero nella mia innocenza".

L'ESULTANZA DI ALFANO - "Voglio dare una buona notizia: ho appena parlato con il comandante generale dei carabinieri che mi ha confermato il fermo del compagno dell’ex domestica che ha confessato. Ringrazio magistratura e forze dell’ordine per il lavoro svolto ed è bene ribadire che sappiamo centrare i risultati. Il fermato avrebbe confessato e questo dovrebbe chiudere il caso", ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ospite de La Telefonata su Canale5.

L'AUTOPSIA - Ora toccherà al medico legale che eseguirà l’autopsia sui corpi a dover stabilire data e ora della morte e la dinamica delle coltellate inferte alla famiglia massacrata in casa, informazioni che fino a ieri sembravano determinanti per chiarire il giallo, prima della confessione di Giorgio Palmieri.