Milano, 23 gennaio 2014 - Silvio Berlusconi è indagato dalla procura di Milano - scrive l'Agi - per corruzione in atti giudiziari. L’inchiesta ‘Ruby ter’ nasce dal processo Ruby. L’ex premier è accusato di aver corrotto dei testimoni. Complessivamente nell’inchiesta ‘Ruby ter’ compaiono 45 indagati. Oltre a Silvio Berlusconi figurano molti dei testi del processo Ruby accusati - scrive l'Agi - di aver detto il falso.

L'INCHIESTA - Tra gli indagati nel nuovo capitolo dell’inchiesta Ruby, oltre all'ex premier e a una quarantina di testimoni della difesa, ci sono anche i legali storici del Cavaliere, Niccolò Ghedini e Piero Longo. In un brevissimo comunicato stampa letto ai giornalisti, il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati si è limitato a dire che a seguito della trasmissione degli atti da parte dei giudici che hanno pronunciato le sentenze dei processi Ruby, a carico di Silvio Berlusconi e Ruby 2 (imputati Mora, Minetti e Fede) si è proceduto alle iscrizioni di reato. Bruti non ha comunicato nè nomi degli indagati nè i reati contestati che tuttavia sono facilmente desumibili dalle motivazioni delle sentenze nei processi già conclusi. 

IL CAVALIERE - “In questi venti anni, ogni giorno, una certa magistratura politicizzata alleata con la sinistra ha cercato di distruggere l’unico ostacolo che si frapponeva tra loro e il potere, cioè Silvio Berlusconi e il suo partito: Forza Italia”. Lo ha scritto lo stesso Silvio Berlusconi in un messaggio letto all’XI Incontro Internazionale di Giurisprudenza organizzato dal presidente dell’Associazione interparlamentare di amicizia Italia-Brasile, Domenico Scilipoti. Ma non è andata così,ha assicurato, “io sono qui e resto qui, sentendo su di me chiara e forte tutta la responsabilita’ che mi viene dalla fiducia e dal voto dei cittadini”. “Resto in campo, più convinto che mai di dover combattere fino alla fine per veder prevalere quello in cui credo profondamente. Quello in cui, insieme a me, credono milioni di Italiani che amano la liberta’ e vogliono restare liberi”, ha insistito.

“Per quattro volte, negli ultimi venti anni, una azione di una certa magistratura ha ribaltato gli equilibri che gli elettori avevano deciso per il nostro Paese. Per quattro volte la libera espressione del consenso è stata calpestata e ribaltata”, ha aggiunto. Per votare “la mia decadenza hanno ancora una volta calpestato ogni principio del diritto e della sua civiltà millenaria, applicando retroattivamente la legge, contro la Costituzione, contro la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo, ma soprattutto contro una regola antica come l’uomo, fondamento stesso del Diritto Romano e del vivere civile”.

Fonte Agi

I LEGALI - “In relazione alla notizia della nostra avvenuta iscrizione nel registro degli indagati nel procedimento cosiddetto Ruby ter, si deve osservare che si tratta di un atto dovuto in relazione alle indicazioni prospettate nel processo cosiddetto Ruby bis”. Così gli avvocati e parlamentari Niccolò Ghedini e Piero Longo, in relazione all’apertura di un nuovo fascicolo da parte della procura di Milano, che li vede coinvolti. “E’ auspicabile che la Procura, che nulla aveva rilevato di antigiuridico nel corso dei dibattimenti, voglia procedere a una rapida valutazione del materiale in atti da cui non potrà che derivare una richiesta di archiviazione”, aggiungono i legali dell’ex premier.