Roma, 28 gennaio 2014 - “Un tardo autunno finora più che una stagione invernale. Prossime settimane? La tendenza è quella, almeno fino al livellamento nelle medie stagionali dalla seconda metà di febbraio”. Scongiura la possibilità di termometri ghiacciati Guido Guidi, tenente colonnello dell'Aeronautica Militare: il meteo di quel che rimane di quest'inverno non dovrebbe riservarci sorprese 'polari'. “Per quel che riguarda la prima parte della stagione non siamo davanti a un'anomalia particolare. Non possiamo ancora classificare quest'inverno come “diverso” rispetto agli anni precedenti – spiega Guidi, noto volto televisivo e apprezzato metereologo -, siamo a metà. Certo, per il primo mese c'è da mettere l'accento sulla piovosità e sulle temperature più gradevoli del solito, abbiamo visto sicuramente annate più aride. Detto questo, non si può fare nessun collegamento causale tra le piogge degli ultimi tempi e un'eventuale siccità estiva. Né si può dire con certezza quanto caldo farà. Le piogge attuali se non altro fanno bene alle scorte idriche”.
Sarà una stagione invernale particolarmente lunga?
“Prima di tutto dobbiamo separare le previsioni dalla tendenze. Entro 7 giorni le previsioni sono possibili, oltre rischiamo di dire inesattezze. Per cui sul medio periodo, diciamo per i prossimi 20 giorni-1 mese, possiamo indicare una tendenza. Non avremo un inverno lungo, ma arriverà una massa d'aria importante dall'Atlantico non troppo fredda e nelle prima settimana di febbraio su gran parte della Penisola avremo un tempo ancora più mite, con temperature superiori alla norma e meno piogge. Le cose potrebbero cambiare verso la fine di febbraio, riservandoci magari qualche brutta sorpresa invernale tardiva in termini di temperatura”.
Il tempo per i prossimi giorni? Dobbiamo aspettarci tanta neve?
“Sicuramente in montagna e in collina, a 200-300 metri su zone del Nord tipicamente colpite come l'Appennino Emiliano, l'OltrePo Pavese e il Piemonte. Ma al di sotto di certe soglie le nevicate saranno scarse. Farà freddo, ma in pianura ci saranno fenomeni nevosi temporanei come quello di Bologna di oggi. Nevicherà, ma non dovrebbe accadere nulla di particolarmente significativo. Viceversa da mercoledì (domani) aumenteranno le piogge e sarà un weekend “bagnato” al Sud”.
Cosa accadrà?
“Tra venerdì e sabato su gran parte del meridione e in maniera particolare sulla costa ionica e sulla Sicilia pioverà in maniera intensa. La causa? Sta arrivando una perturbazione dal Nordafrica. Di per sé non troppo fredda, ma che sferzerà le nostre regioni meridionali in un contesto generale di maltempo. Freddo e pioggia al Sud, nevicate anche in collina al Nord”.
Freddo record sulla costa est degli Stati Uniti, perché?
“Ma io girerei la questione: perché a New York nevica sempre e a Roma no, pur essendo le due città alla stessa latitudine? Perché l'Italia è protetta dalle montagne che, in maniera praticamente ininterrotta, partono dai Pirenei e arrivano fino ai Balcani. Questa conformazione geografica segue la latitudine e lavora da schermo rispetto alle freddissime perturbazioni che arrivano dal Nord Europa. Viceversa, le catene montuose americane corrono longitudinalmente e praticamente incanalano l'aria gelida che arriva dal Polo. L'effetto è chiaramente devastante per la East Coast. Detto questo, l'inverno di New York è eccezionalmente freddo quest'anno. Un evento infrequente certo, non accadeva da 20 anni. Ma le ragioni sono quelle”.
Maltempo e disastri ambientali: siamo davanti a eventi eccezionali?
“Se si riferisce alle piogge torrenziali in Liguria o all'alluvione che ha colpito il Modenese non intendo entrare nel merito. Posso però dire che sì, gli eventi atmosferici stanno avendo un impatto sempre più importante, i danni aumentano. Questo perché, nel caso delle zone costiere, è avvenuta un'urbanizzazione che ha comportato modifiche al territorio. La possibilità di danni aumenta anche se si è costruito a regola d'arte. Sono eventi assolutamente imprevedibili. Soprattutto perché abbiamo problemi di classificazione: non abbiamo una casistica sufficientemente lunga. E' scarsa la disponibilità di informazioni riguardo al passato, riguardo a quanto e come questi fenomeni metereologici avvenivano una volta. Quanto è straordinario un evento? E' più o meno frequente? Non possiamo ancora dirlo con certezza”.