Roma, 10 febbraio 2014 - Alla presenza del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, è iniziata in Senato la cerimonia di celebrazione della ‘Giornata del Ricordo’ in onore delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Napolitano ha preso posto in Aula fra il presidente del Senato, Pietro Grasso e il presidente della Camera, Laura Boldrini. Presente anche il premier, Enrico Letta, e, tra gli altri, il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Luigi Zanda, il presidente della commissione Esteri, Pierferdinando Casini, il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri.

GRASSO - “Con intensa e profonda commozione sono oggi qui, insieme a voi, per ricordare una delle pagine più tristi che il nostro Paese, il nostro popolo ha vissuto: la tragedia della guerra, delle foibe, dell’esodo”, ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervenendo alla cerimonia.

“Dieci anni fa il Parlamento italiano ha consacrato la data di oggi, anniversario della firma del Trattato di pace tra l’Italia e le Potenze Alleate nel 1947, quale ‘Giorno del Ricordo’. Da allora questa giornata è dedicata alla memoria di migliaia di italiani dell’Istria, del Quarnaro e della Dalmazia che, al termine del secondo conflitto mondiale, subirono indicibili violenze trovando, in molti, una morte atroce nelle foibe del Carso. Quanti riuscirono a sfuggire allo sterminio furono costretti all’esilio”.

DEBORAH SERRACCHIANI - “Nel decimo anniversario della promulgazione della Legge che istituisce il Giorno del Ricordo veniamo alla Foiba di Basovizza con uno spirito sempre più responsabile e partecipe. Vedo con commozione le associazioni degli esuli, penso alle file dei protagonisti che sono destinate ad assottigliarsi, e allora mi convinco con più forza dell’importanza di questa legge e delle celebrazioni. Le istituzioni devono raccogliere il testimone del ricordo, portarlo con rispetto e trasmetterlo ai giovani”. E’ il commento della presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che oggi ha preso parte alla cerimonia solenne alla Foiba di Basovizza (TS), sull’altopiano carsico, che ha aperto questa mattina le celebrazioni del Giorno del Ricordo, che per legge della Repubblica dal 2004 commemora le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.

UTO UGHI - “Sono orgoglioso di appartenere a quella gente che ha saputo dimostrare compostezza, dignità e capacità di perdonare”,  ha detto il maestro Uto Ughi durante la commemorazione del Giorno del Ricordo in Senato, dove sta eseguendo un concerto alla presenza delle più alte cariche dello Stato. “La mia famiglia è originaria dell’Istria - ha aggiunto - e nelle foibe abbiamo sicuramente perso qualcuno che conoscevano”. Il celebra violinista ha dedicato il suo concerto “alle vittime delle foibe e a tutti gli esuli che hanno dovuto morire senza conforto”.

LA LEGA - “Oggi si celebra la Giornata del Ricordo dei Martiri delle Foibe, dedicata alla commemorazione degli “infoibati”, le vittime delle persecuzioni, dei massacri e delle deportazioni occorse in Istria, in Dalmazia e nelle province dell’attuale confine orientale perpetrate dal regime comunista di Tito. Noi non vogliamo dimenticare, l’umanità non può e non deve dimenticare perché è giusto che le tragedie del passato - tutte - siano degnamente commemorate a perenne monito degli effetti nefasti che i regimi possono produrre sui popoli “, dichiara Massimo Bitonci, presidente dei senatori Leghisti

IL SINDACO DI TRIESTE - A dieci anni dal primo Giorno del Ricordo che commemora le vittime delle Foibe e l’esodo giuliano dalmato si può dire che "la tragedia fa parte della storia d’Italia", ha affermato il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini a margine della cerimonia alla Foiba di Basovizza, che apre le celebrazioni nel capoluogo giuliano.