Roma, 7 marzo 2014 - Secondo il sito “Time of Israel”, Papa Francesco sarebbe stato costretto ad annullare la sua visita in Israele, prevista per il 24-26 maggio, a causa della vertenza in atto dei funzionari del ministero degli esteri israeliano. “Time of Israel” spiega che la notizia sarebbe stata confermata da una fonte dello stesso ministero degli affari esteri di Israele. Subito però è arrivata la smentita della Santa Sede, direttamente al direttore dalle Sala Stampa Vaticana padre Federico Lombardi: “Lo sciopero può dare difficoltà per la preparazione del viaggio del Papa ma per ora per noi non C'è altro”.

IL DISCORSO DEL PAPA -  “La Chiesa oggi possiamo pensarla come un ‘ospedale da campo’, c’è bisogno di curare le ferite, tante ferite”, ha detto il Papa al clero romano, nel suo discorso dedicato al tema della “misericordia”. “Misericordia - ha spiegato - significa prima di tutto curare le ferite. Quando uno è ferito, ha bisogno subito di questo, non delle analisi; poi si faranno le cure specialistiche, ma prima si devono curare le ferite aperte”. “C’è tanta gente ferita, dai problemi materiali, dagli scandali, anche nella Chiesa... Gente ferita dalle illusioni del mondo... Noi preti dobbiamo essere lì, vicino a questa gente”, ha continuato il Papa.

All’inizio dell’incontro nell’Aula Paolo VI, il Pontefice ha fatto riferimento alla vicenda delle accuse, poi decadute, a un gruppo di sacerdoti romani a proposito di un giro di prostituzione minorile. “Prima di tutto - ha detto il Papa - devo dire che sono stato molto colpito e ho condiviso il dolore di alcuni di voi, ma di tutto il presbiterio, per le accuse fatte contro un gruppo di voi: ho parlato con alcuni di voi che sono stati accusati e ho visto il dolore di queste ferite ingiuste, una pazzia, e voglio dire pubblicamente che io sono vicino al presbiterio, perche’ qui gli accusati non sono sette, otto o quindici, e’ tutto il presbiterio, nelle persone di queste sette, otto o quindici”. “E anche - ha proseguito - voglio chiedere scusa a voi, non tanto come vescovo vostro, ma come incaricato del servizio diplomatico, come Papa, perché uno degli accusatori è del servizio diplomatico”. “Ma questo non è stato dimenticato - ha aggiunto -: si studia il problema, perché questa persona si è allontanata. Si sta cercando la via, è un atto grave di ingiustizia e vi chiedo scusa per questo”.

La vicenda a cui il Papa fa riferimento risale al marzo dell’anno scorso quando l’ex sacerdote don Patrizio Poggi, condannato in passato a cinque anni di reclusione per una vicenda di pedofilia, denunciò insieme a don Marco Valentini e a monsignor Luca Lorusso - prelato in servizio alla Nunziatura di Roma - denunciò un giro di prostituzione minorile che avrebbe coinvolto preti della diocesi di Roma. Il 28 giugno scorso, Poggi è stato poi arrestato dai carabinieri per calunnia.

Al termine dell’incontro con il clero romano nell’Aula Paolo VI, papa Francesco ha raccontato un aneddoto risalente a prima del suo pontificato. Ha riferito di quando morì il maggiore confessore del clero di Buenos Aires, all’età di più di 90 anni. Il Pontefice ha ricordato di essersi recato alla sua camera ardente, in giorno di Pasqua, e di aver notato che nessuno gli aveva portato dei fiori. Bergoglio ha quindi riferito ai vescovi romani di essersi recato a comprare dei fiori e, mentre li stava disponendo attorno alla sua tomba, di aver preso dalle sue mani il rosario con la croce. “Si è fatto largo il ladro che c’è in ognuno di noi”, ha confessato suscitando il sorriso dei presenti. Papa Francesco ha riferito quindi di aver tolto dalle mani del suo stesso confessore la croce e di portarla addosso ancora adesso “in una piccola busta, perché le vesti dei religiosi non hanno tasche”. “Dammi la metà della tua misericordia”, pensa sempre Francesco quando sente di fare pensieri negativi.

“Gesù che cammina per le città e i villaggi” è l’immagine “curiosa” proposta infine da Papa Francesco ai sacerdoti di Roma. “Il posto dove Gesù era più spesso, dove lo si poteva trovare con più facilità erano le strade! Poteva sembrare che fosse un senzatetto, perché sempre era sulla strada!”, ha affermato Bergoglio ricordando che “la vita di Gesù era nella strada”.