Bologna, 19 marzo 2014 - «Entro 18 mesi QN vuole diventare il quotidiano più venduto in edicola». Andrea Riffeser Monti, amministratore delegato e vicepresidente della Poligrafici Editoriale traccia la rotta del Quotidiano Nazionale, fascicolo sinergico di informazione nazionale de il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno. Un traguardo preciso, da tagliare grazie a una strategia che poggia su quattro pilastri: razionalizzazione delle attività, marketing territoriale aggressivo, innovazione e nuove sinergie.

«Vogliamo razionalizzare le attività per concentrarci sul core business aziendale», spiega Riffeser, ma allo stesso tempo «continuare ad investire puntando sullo sviluppo digitale integrato con la carta: news ma soprattutto nuove tecnologie e start up». Tecnologia e piedi ben piantati nelle realtà locali, «intensificando le politiche aggressive di marketing sul territorio e coinvolgendo sempre più le diverse categorie di settore». Sotto questo aspetto, sottolinea l’ad della Poligrafici, «i primi risultati sono stati più che positivi, confermati dalle nostre performance di vendita, migliori rispetto alla concorrenza». E, proprio per raggiungere l’ambizioso obiettivo di portare il QN al top delle vendite in edicola, «è stata creata una task force che sonderà il mercato per sviluppare collaborazioni con editori interessati ad offrire ai propri lettori un prodotto che, se realizzato individualmente, avrebbe alti costi».

Una strategia, rileva Riffeser, basata su un elemento di fondo che caratterizzerà il mercato nei prossimi mesi: «La prospettiva della fine dei contributi statali — spiega — porterà a una contrazione dell’offerta e solo chi saprà creare le giuste sinergie riuscirà a sopravvivere. Per QN si tratta di una naturale evoluzione del percorso iniziato 20 anni fa». Un vantaggio competitivo consolidato nel tempo, e — continua l’editore — «il prodotto che si presenta oggi in edicola, forte dei suoi quattro dorsi, è considerato uno dei più innovativi nel panorama europeo. La decisione di potenziare i settimanali dedicati alla moda e ai motori contribuisce ad arricchirlo e rendendolo più appetibile per utenti pubblicitari e lettori».

Sul versante pubblicitario, Riffeser rileva che «la collaborazione con RCS Pubblicità sta iniziando a dare buoni risultati. Siamo sicuri che i recenti sviluppi editoriali rappresentino un notevole supporto alla rete di vendita e fiduciosi che i prossimi mesi porteranno risultati ancora più positivi per la raccolta nazionale». Il mese di marzo «evidenzia timidi segnali positivi anche nel settore della raccolta pubblicitaria locale ed Internet gestita da SPE».

Il riassetto in casa Poligrafici va nella direzione di agganciare la ripresa con una struttura più efficiente: «Negli ultimi anni sono stati raggiunti tutti gli obiettivi di riorganizzazione aziendale e continua il percorso di formazione e valorizzazione delle risorse interne, per dar modo ai più meritevoli di raggiungere le posizioni apicali». La volontà di Riffeser è che si prosegua «l’intenso lavoro per ringiovanire la struttura aziendale e creare una squadra caratterizzata da: rapidità di decisione, innovazione e obiettivi precisi ai responsabili dei vari settori». Quanto alla politica, l’augurio di Riffeser è che il governo faccia la sua parte con «decisioni, senza costi aggiuntivi per la collettività, volte a liberalizzare e valorizzare il lavoro quotidiano che fanno gli editori veri e non i proprietari di giornali».

Intanto, ieri il cda della Poligrafici editoriale ha esaminato i conti del 2013. Il Gruppo vede migliorare l’indebitamento finanziario netto che scende a quota 78,4 milioni, sette milioni in meno rispetto all’esercizio precedente. La perdita netta si attesta a 12,2 milioni (4,2 milioni nel 2012) mentre i ricavi sono scesi a quota 189,2 milioni (contro 206,5). Crescono, invece, i ricavi editoriali (+0,3%) e il margine operativo lordo è positivo per 5,6 milioni dopo oneri non ricorrenti per 4,8 milioni. Prosegue il taglio dei costi: i costi operativi del gruppo sono a 100,7 milioni contro i 105,9 milioni del 2012 mentre il costo del lavoro è in diminuzione di 10 milioni per effetto degli interventi di riorganizzazione editoriale ed industriale.

Alessia Gozzi