Città del Vaticano, 20 marzo 2014 - Il “lavoro” non ha solo “finalità economica e di profitto”, ma “interessa la dignità dell’uomo”, e chi è “sottoccupato o disoccupato rischia di diventare una vittima dell’esclusione sociale”. "Tante volte capita che le persone senza lavoro - penso soprattutto ai tanti giovani oggi disoccupati - scivolino nello scoraggiamento cronico o peggio nell'apatia". Lo ha detto il Papa nell’udienza ai ternani, nei 130 anni di fondazione delle acciaierie di Terni.

“La fase di grave difficoltà e di disoccupazione richiede di essere affrontata con gli strumenti della creatività e della solidarietà. La creatività di imprenditori e artigiani coraggiosi, che guardano al futuro con fiducia e speranza. E la solidarietà fra tutte le componenti della società, che rinunciano a qualcosa, adottano uno stile di vita più sobrio, per aiutare quanti si trovano in una condizione di necessità”, ha aggiunto il Pontefice. 

“Cari fratelli e sorelle, non smettete mai di sperare in un futuro migliore. Lottate per quello, lottate! Non lasciatevi intrappolare dal vortice del pessimismo! Se ciascuno farà la propria parte, se tutti metteranno sempre al centro la persona umana, con la sua dignità, se si consoliderà un atteggiamento di solidarietà e condivisione fraterna, ispirato al Vangelo, si potrà uscire dalla palude di una stagione economica e lavorativa faticosa e difficile”.


“Per questo oggi siete venuti qui insieme: Acciaierie, Vescovo, comunità diocesana. E per questo la storia contemporanea della vostra Chiesa è inseparabilmente legata alla visita del beato Giovanni Paolo II alle Acciaierie! Tutta la Chiesa è impegnata in una conversione pastorale e missionaria, come ha sottolineato il vostro Vescovo. A tale proposito, l’impegno primario è sempre quello di ravvivare le radici della fede e della vostra adesione a Gesù Cristo. Qui sta il principio ispiratore delle scelte di un cristiano: la sua fede. La fede sposta le montagne! La fede cristiana è in grado di arricchire la società grazie alla carica di fraternità concreta che porta in se stessa. Una fede accolta con gioia, vissuta a fondo e con generosità può conferire alla società una forza umanizzante. Pertanto, siamo tutti chiamati a cercare modi sempre nuovi per testimoniare con coraggio una fede viva e vivificante”.