Alessandro Farruggia

ROMA, 23 MARZO 2014 - ANCI e vigili urbani d’Italia rivogliono le multe per chi paga solo in parte la sosta sulle strisce blu. Il parere del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture che esclude categoricamente il pagamento di una multa per chi lascia l’auto in una area di sosta oltre l’orario pagato (dovrà saldare solo il dovuto per l’orario scoperto) suscita l’alzata di scudi di Comuni e polizia municipale.
L’Anvu, l’Associazione della polizia locale d’Italia, è intervenuta per sposare la tesi dell’Anci secondo la quale i Comuni hanno la facoltà di regolamentare la sosta e quindi di sanzionare chi la prolunga oltre l’orario per il quale ha pagato il ticket. «Nelle aree con parcometro — spiega l’avvocato Luca Montanari, dirigente dell’ufficio e studi dell’Anvu — il tempo in cui il veicolo sosta può essere sia limitato, sia illimitato. Nei parcheggi a pagamento senza limiti di tempo, a una data ora trovare un biglietto scaduto sul cruscotto di un’auto significa che il veicolo risulta legittimato al parcheggio (anche eventualmente oltre un primo tempo già consumato), ma il parcometro non è stato posto in funzione: ciò integra — secondo l’Anvu — la violazione dell’articolo 157, comma 6, del Codice della Strada che testualmente recita: ‘Ove esiste il dispositivo di controllo della durata della sosta è fatto obbligo di porlo in funzione’». «Ma da nessuna parte — osserva l’Anvu — è scritto che l’obbligo di dotarsi del biglietto di pagamento sia un precetto non più valido dopo la prima volta che lo si è osservato. Se legittimamente si può proseguire la sosta, è indispensabile provvedere ad un nuovo pagamento».

ANCHE Poliziamunicipale.it, il portale tecnico della polizia locale, ritiene che il chiarimento del ministro dei Trasporti sia il frutto «di una larga approssimazione giuridica che espone i sindaci e la polizia locale a enormi responsabilità» e chiede che il gap normativo «sia risolto dal Governo». Ma il ministero non si sposta di un millimetro: «Il pagamento in misura insufficiente configura unicamente un’inadempienza contrattuale».

È QUINDI certamente possibile e necessario solo il recupero di quanto dovuto «ivi compresi il rimborso delle spese e le penali secondo le limitazioni previste dal Codice civile e dal Codice del consumo». Ma niente infrazioni al Codice della strada. E il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ci mette la faccia. «Ho sentito il presidente dell’Anci Piero Fassino che mi ha presentato il problema che i Comuni hanno — ci riferisce Lupi — e gli ho ribadito che quella che noi del ministero delle Infrastrutture e il ministero degli Interni abbiamo dato è una interpretazione a fronte di una interrogazione che ci è stata fatta e che è una interpretazione assolutamente corretta. Resto quindi fermo sulla mia posizione ma nei prossimi giorni convocherò l’Anci per ascoltare la sua posizione in materia».

ALLE Infrastrutture osservano che in effetti «un parere del ministero dell’Interno del 2003 aveva lasciato spazio a chi sosteneva le legittimità delle multe, ma dal 2007 ci sono tutta una serie di pronunciamenti assolutamente univoci nel senso». «Non c’è alcun conflitto interpretativo — osserva il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro — come risulta dalle note del Ministero dell’Interno del 2007 e del 2010 e dal fatto che il Viminale ha affermato che il parere del 2007 è condiviso dal servizio di Polizia stradale del dipartimento di Ps, che lo ha confermato in occasione di quesiti pervenuti sull’argomento». I Comuni dovranno farsene una ragione. Gli automobilisti ringraziano.