LIDO DI CAMAIORE (Lucca), 28 MARZO 2014 - UN «TESORO» di vencinque ettari nel bel mezzo della Versilia là dove nella seconda metà degli anni ‘70, anni che erano ancora ruggenti, era sbocciato il tendone-arena di Bussoladomani. Era stata l’ultima creatura di un genio dello spettacolo, l’indimenticabile Sergio Bernardini, l’uomo che aveva creato di mito della «Bussola». Un tendone-teatro che da quindici anni non esiste più, morto e sepolto, prima messo in discussione dalla burocrazia (la concessione per il tendone era provvisoria) e poi «pugnalato» dalla bestemmia che in diretta tv sulla Rai venne pronunciata da Leonardo Mastelloni nel 1985 durante la trasmissione Blitz. Contratto rescisso e anticamera dell’oblio e della decadenza inesorabile. Infine la demolizione.
Ma tutto attorno a quell’area, nel parco cittadino di Lido di Camaiore, non è più sbocciato nulla: una zona prestigiosa di 250mila metri quadrati di proprietà del comune di Camaiore diventata con il passare il tempo il territorio dei sogni più o meno proibiti. Un’area che potrebbe essere un fiore all’occhiello, un vero parco attrezzato, ma anche una potenziale arena all’aperto, che rimane però ancorato alle immagini del passato, quando Bussoladomani era il tempio dello spettacolo: Mina, Renato Zero, Ornella Vanoni, Julio Iglesiaias e tanti altri. Senza dimenticare gli incontri di pugilato per l’assegnazione di titoli mondiali. Altri tempi.


STA DI fatto che da qualche anno l’area del parco sta già cominciando il suo inesorabile declino e anche i vecchi immobili di proprietà comunale che si trovano attorno al ‘fu’ tendone sentono il peso dell’usura del tempo. La facciata della vecchia fattoria è sempre più cadente, la torretta un giorno o l’altro cadrà al suolo investita dalle bufere di vento che non di rado investono quella zona, a duecento metri da prestigiosi alberghi sul lungomare di Lido di Camaiore. «Realizzeremo qui la nuova Versiliana, con un centro culturale e musicale all’avanguardia» aveva ipotizzato al momento della sua elezione nel 2002 il sindaco di Camaiore, Giampaolo Bertola. Niente di niente. Anni che sono passati senza un’idea che sia realmente decollata: c’è chi aveva anche proposto la costruzione di un centro termale. Ipotesi subito svanita. «L’area di Bussoladomani è un’altra delle grandi occasioni perdute del territorio versiliese» sottolineano politici e imprenditori, convinti semmai che un possibile accordo fra pubblico e privati potrebbe in qualche modo essere la formula del risveglio. Una scintilla era scoccata nel 2006 ma il project financing con una società milanese è poi finito nel mirino della Procura di Lucca. Risultato: indietro tutta.


L’AREA dell’ex tendone di Bussoladomani e dintorni è di proprietà del Comune di Camaiore dopo una «spericolata» (per le opposizioni) e «intelligente» (per l’allora maggioranza di centrosinistra) operazione che alla fine del secolo scorso consentì una serie di investimenti immobiliari nella zona da parte di grosse società commerciali. In cambio, il Comune ottenne i 25 ettari con alcuni vecchi immobili da ristrutturare e tanto verde da valorizzare. Ma con pochi soldi a disposizione da spendere Camaiore ha avuto subito il fiato corto. E’ da mesi e mesi che il Comune sta stringendo la cinghia e non trova risorse per rilanciare la zona. Ora è partito un nuovo appello ai privati, per una possibile intesa. Forse non è mai troppo tardi…

di Giovanni Lorenzini