Città del Vaticano, 28 marzo 2014 - Papa Francesco confessa i fedeli a San Pietro e, a sua volta, si confessa. Questo pomeriggio, infatti, il pontefice si è accostato a uno dei confessionali per ricevere egli stesso l’assoluzione nel corso della celebrazione penitenziale presieduta nella basilica.

In ginocchio, per confessarsi, Francesco è rimasto invece circa 3 minuti. Ricevuta l’assoluzione, Bergoglio ha preso posto in uno dei 61 confessionali in funzione e vi si è trattenuto circa 35 minuti, confessando alcuni fedeli. Non si tratta di una novità, anche i suoi predecessori erano soliti farlo: Giovanni Paolo II tutti i venerdì santo, fino a quando la salute glielo ha concesso, scendeva in San Pietro per confessare alcuni fedeli; Benedetto XVI lo ha fatto, ma solo in occasione di celebrazioni particolari. Mai però si era visto un Papa confessarsi.

Era previsto che confessasse 5 fedeli ma alla fine a ricevere l’assoluzione dal Pontefice sono stati di più. Anche il vicario di Roma, Agostino Vallini, si è confessato in Basilica da un penitenziere.

Il libretto liturgico predisposto dall’Uffico delle Celebrazioni Pontificie conteneva uno schema con una serie di domande per aiutare il penitente a fare un attento esame della sua coscienza. I quesiti sulla vita sessuale non sono stati quelli più indagati. "Se ho qualche incarico o svolgo mansioni direttive -  c'era scritto ad esempio - bado solo al mio tornaconto o mi impegno per il bene degli altri, in spirito di servizio?". Domande che si pongono perfettamente in linea con il monito pronunciato da Francesco durante la messa per 500 parlamentari.