Roma, 31 marzo 2014 - "Gli effetti dei mutamenti climatici si stanno già manifestando in tutti i continenti e attraverso gli oceani. Il mondo, in molti casi, è ancora impreparato ad affrontare i rischi che derivano da un clima mutato". Lo scrive nel suo ultimo rapporto l’Ipcc, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico dell'Onu.

Nelle 48 pagine della ricerca, messe a punto nella decima sessione di lavoro del gruppo svoltasi a Yokohama in Giappone, lancia anche un avvertimento: le conseguenze di questi cambiamenti climatici sarebbero in grado di destabilizzare gli equilibri attuali, amplificando il rischio di guerre, carestie, alluvioni e migrazioni di massa in questo secolo a causa di catastrofi naturali.

"Il livello crescente di aumenti della temperatura aumenta la probabilità di impatti gravi, pervasivi e irreversibili", spiegano gli esperti dell’Ipcc, per i quali senza interventi adeguati si dovrà sborsare migliaia di miliardi di euro per danni ai beni e agli ecosistemi e per aumentare le difese dalle catastrofi naturali.

Nello scenario paventato dal Summary for Policymakers ci sono eventi meteorologici estremi che potrebbero metterebbero in pericolo la biodiversità di piante e animali e causare carestie ed epidemie, con conseguenti esodi di popolazioni e possibili conflitti. I pericoli di alluvioni, siccità e incendi di boschi e foreste aumenterebbero soprattutto in Europa e Asia a causa delle emissioni di gas serra, mentre la produzione di grano, riso e mais rischierebbe un crollo, a fronte di una domanda in netta crescita.

"Il rapporto del Working Group II - ha commentato Rajendra Pachauri, presidente dell'Ipcc - è un altro importante passo avanti nella nostra comprensione di come ridurre e gestire i rischi del cambiamento climatico. Insieme con le relazioni del Working Group I e III (rispettivamente di settembre 2013 e di prossima pubblicazione ad aprile 2014) fornisce una mappa concettuale non solo sulle caratteristiche essenziali della sfida climatica, ma anche sulle opzioni per le soluzioni".  Le relazioni dell'Ipcc, ha concluso Pachauri - "sono alcune delle più ambiziose imprese scientifiche nella storia umana ed esprimo gratitudine a tutti coloro che lo hanno e lo rendono possibile".

Al rapporto, intitolato 'Cambiamenti climatici 2014: impatti, adattamento e vulnerabilità', hanno lavorato 1.700 scienziati, esperti e accademici. La ricerca è destinata ai leader politici mondiali in vista delle decisioni sul riscaldamento globale che dovranno essere prese alla riunione Cop di Lima del 2014 e alla Conferenza di Parigi sul clima del 2015.