L'Aquila, 6 aprile 2014 -  “E’ triste leggere negli occhi di mamma e papà la certezza che neanche stasera tornerò a casa”. Sono le parole scritte sullo striscione che stanotte ha concluso la fiaccolata a L’Aquila, in ricordo delle vittime del sisma che sconvolse tutta la provincia la notte tra il 5 e il 6 aprile del 2009. Migliaia di persone hanno preso parte alla manifestazione, che si è conclusa alle 3.32, con 309 rintocchi di campana, uno per ciascuna vittima. Un corteo silenzioso (FOTO), al quale in tanti hanno portato in processione un cartello col ritratto del proprio congiunto rimasto ucciso nel terremoto.

Presente anche il comitato delle vittime della scuola elementare di San Giuliano di Puglia, nella quale, a causa di un altro sisma, il 31 ottobre 2002 morirono 27 bambini e una maestra.
“Prego perché la messa - ha detto monsignor Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila - possa veramente essere pane spezzato per tutti quelli che ne hanno bisogno, specialmente per quelli che hanno perso i familiari. Perché crediamo sempre di più che sono vivi di là. Non lasciamoci schiacciare da questa fatica, da questa sofferenza, da questa disgrazia”.