Roma, 9 aprile 2014 - Dopo dieci anni di sentenze, che di fatto l’hanno smontata pezzo per pezzo, cade oggi il “mattone” più importante della legge 40 sulla fecondazione assistita: il divieto di fecondazione eterologa, cioè con gameti di donatore esterno alla coppia. La Corte Costituzionale ha infatti giudicato illegittimo il divieto, accogliendo i ricorsi presentati dai tribunali di Milano, Firenze e Catania, sollecitati a loro volta dai ricorsi di altrettante coppie sterili

In particolare la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale degli articoli 4, comma 3, 9, commi 1 e 3 e 12, comma1, della Legge 19 febbraio 2004, n. 40, relativi al divieto di fecondazione eterologa medicalmente assistita.

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ASS COSCIONI: NON CI SIAMO MAI RASSEGNATI - “La sentenza ha valore di legge e non è oppugnabile. Da oggi non potrà mai più essere emanata dal Parlamento una legge che prevede il divieto di fecondazione di tipo eterologa. Tale decisione vale per tutti i cittadini italiani che hanno problemi di sterilità. Nessun vuoto normativo, ma con la legge 40 così modificata garanzie per i nati e per le coppie”, dichiarano l’avvocato Filomena Gallo e Gianni Baldini, legali del procedimento di Firenze, i primi a sollevare il dubbio di legittimità costituzionale sull’eterologa, che hanno seguito su 29 procedimenti circa 17 casi, e rispettivamente Segretario dell’Associazione Luca Coscioni e docente università di Firenze.

Ora sia i centri pubblici che quelli privati dovranno eseguire tecniche di fecondazione con donazione di ovociti e spermatozoi esterni alla coppia. Come prima del 2004, anno di emanazione della legge 40, sarà lecita l’ovodonazione; mentre qualsiasi uomo fertile potrà donare il proprio seme. “E’ bene chiarire - spiega l’associazione - che non c’è alcun rischio di commercializzazione di gameti. Con la sentenza di oggi si chiude una pagina nera del nostro Parlamento: le famiglie che hanno fino ad adesso subito le conseguenze della legge 40 e dei suoi assurdi divieti non potranno essere risarcite. Ma si apre una via per tutte quelle coppie che ora non saranno più discriminate e potranno ricevere tutte le cure e l’assistenza per costruirsi una famiglia, senza doversi affidare a costosi e rischiosi viaggi della speranza all’estero”.

Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni: “In questi 10 anni dal sabotaggio antireferendario, come radicali dell’Associazione Luca Coscioni, non ci siamo mai rassegnati. Grazie, in particolare, a Filomena Gallo e alle coppie che ci hanno fatto fiducia; ci siamo mobilitati in ogni sede per superare divieti violenti e insensati. Quella di oggi sulla fecondazione eterologa è una vittoria importante per l’affermazione delle libertà civili in Italia. E Filomena Gallo esulta:  “E’ una grande vittoria per la civiltà. Finalmente è stato cancellato un divieto che rappresentava una vergogna per l’Italia e che permetterà l’accesso alle cure per le coppie sterili”. E continua: “Da domani in Italia le coppie che vorranno accedere a questa tecnica non saranno più costrette ad andare all’estero”

LENZI (PD): ORA AGGIORNARE NORMATIVA - “La sentenza della Consulta era scontata e ampiamente prevista. Della legge 40 ad oggi non rimane quasi più niente dal momento che i progressivi interventi hanno smontato l’impianto della legge e dichiarato illegittimi i punti più ideologici” commenta Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali, alla pronuncia della Corte Costituzionale. “Dopo questo nuovo intervento - spiega - si rende necessario un aggiornamento della normativa su questo delicato tema”.

COSA CAMBIA - Con la decisione presa oggi dalla Corte Costituzionale sulla legge 40 cade innanzitutto il divieto di fecondazione assistita eterologa, previsto dall’art. 4 comma 3 della legge, che riportava: “E’ vietato il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo”. Cadono anche, di conseguenza, i due incisi che recitano entrambi “in violazione del divieto di cui all’art. 4, comma 3”, cioè del divieto di eterologa, previsti nei commi 1 e 9 dell’art. 9, che resta ovviamente immutato per le altre parti e per i suoi contenuti, compreso il divieto di disconoscimento di paternità in caso di eterologa. Incostituzionale, infine, anche l’art. 12 comma 1 sulle sanzioni: “Chiunque a qualsiasi titolo utilizza a fini procreativi gameti di soggetti estranei alla coppia richiedente, in violazione di quanto previsto dall’articolo 4, comma 3, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 300.000 a 600.000 euro”.

MINISTRO LORENZIN: UN DECRETO NON BASTA. PRESTO ROAD MAP  - “L’introduzione della fecondazione eterologa nel nostro ordinamento è un evento complesso che difficilmente potrà essere attuato solo mediante decreti”.  Lo ha sostenuto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine della seconda giornata degli Stati generali della Salute, commentando la sentenza della Consulta. “Ci sono alcuni aspetti - ha proseguito il ministro parlando dei contenuti della norma e della sentenza della Consulta - estremamente delicati che non coinvolgono solamente la procedura medica ma anche problematiche più ampie, come ad esempio l’anonimato o meno di chi cede i propri gameti alla coppia, e il diritto a conoscere le proprie origini e la rete parentale più prossima (fratelli e sorelle) da parte dei nati con queste procedure. Sono questioni che non si può pensare di regolare con un atto di tipo amministrativo - ha ribadito - ma necessitano una condivisione più ampia, di tipo parlamentare. Alla luce delle motivazioni della Consulta - ha concluso - al più presto comunicheremo la “road map” per l’attuazione della sentenza”.

ANTINORI: NOI SIAMO GIA' PRONTI - “E’ un trionfo, una vittoria della Costituzione contro una legge barbara che per dieci anni ha aflitto migliaia di coppie e anche di ricercatori come me, vessati e indagati, una vittoria del diritto alla procreazione”. E’ un fiume in piena il ginecologo Severino Antinori, uno dei ‘padri’ della fecondazione assistita in Italia. “Noi a Milano siamo già pronti a praticarla - spiega Antinori - sarà una svolta rivoluzionaria per le coppie: fino a oggi se uno dei due partner era sterile erano costretti ai ‘viaggi della speranza’ all’estero, oggi possono venire nei centri italiani, usufruire di tecniche all’avanguardia, che noi abbiamo messo a punto già anni fa ma che non ci hanno fatto utilizzare per colpa di una legge medievale e oscurantista. Ora spero che la legge 40 sia definitivamente smantellata, e che il Parlamento ne faccia una degna di un Paese civile”.

CONSULTA: SU RICERCA EMBRIONI ATTENDE CORTE UE  - La prossima sentenza sulla legge 40, che affronterà il tema del divieto di ricerca sugli embrioni, verrà dalla Corte Europea sui diritti dell’uomo e non dalla Consulta, che avrebbe dovuto decidere oggi anche su questo aspetto. Lo annuncia l’associazione Coscioni, che ha seguito quasi tutti i ricorsi. La Corte dovrà decidere sul procedimento ‘Parrillo contro Italia’, in cui Adele Parrillo, vedova del regista Stefano Rolla deceduto nell’attentato di Nassiriya nel 2003, vuole donare alla ricerca i 5 embrioni prodotti prima della morte del compagno per effettuare una fecondazione assistita.