Città del Vaticano, 10 aprile 2014 - Durante il convegno promosso in Vaticano contro la tratta di esseri umani, Papa Francesco ha incontrato in privato quattro donne che in passato sono state costrette a prostituirsi.

Le donne provenivano dall’Argentina, dal Cile, dall’Ungheria e dalla Repubblica Ceca.  Il Papa si è intrattenuto con loro, ascoltando le loro storie e incoraggiandole a superare i traumi. Secondo quanto riferito all’Ansa, le ex vittime di tratta hanno tutte alle spalle esperienze traumatiche: c’è chi tra loro è’ stata costretta oltre che alla prostituzione anche a prestarsi come corriere della droga, tutte hanno subito violenze e sono state coinvolte nelle attività della criminalità organizzata. Hanno infine trovato il coraggio di denunciare le loro situazioni di schiavitù intraprendendo un percorso di recupero e denunciando i propri sfruttatori.
L’incontro col Papa e’ stato descritto come “toccante”, in particolare per lo stato psicologico, ancora molto provato, delle vittime. Tutte avevano manifestato un forte desiderio di incontrare papa Bergoglio per esprimergli il loro impegno nel cambiamento di vita. 

L'incontro con le quattro ex prostitute è avvenuto prima dell'ingresso del Pontefice nell’aula magna della Pontificia accademia delle scienze.  Bergoglio è stato accolto al suo arrivo dal vescovo Marcelo Sánchez Sorondo, presidente della Pontificia accademia delle scienze che ha ospitato l’incontro, e dal vescovo ausiliare di Southwark, Patrick Lynch, responsabile dell’organizzazione della conferenza. Quest’ultimo - riporta l’Osservatore Romano - durante la conferenza ha sottolineato come la tragedia della schiavitù riguardi anche Paesi e città “insospettabili”. Il presule ha infatti raccontato come, quasi per caso, qualche anno fa sia venuto a conoscenza della tragedia di una sessantina di giovani donne originarie delle Filippine, vittime di una banda di trafficanti senza scrupoli e sfruttate nel Regno Unito. Lynch, che ricopre l’incarico di presidente dell’ufficio per la Politica migratoria della Conferenza episcopale, ha ricordato come quella notizia fosse stata per lui una vera e propria presa di coscienza e una spinta ad agire per combattere il fenomeno.

Nel corso della conferenza stampa nella sala stampa della Santa Sede è intervenuto, tra gli altri, il capo della polizia di Londra, Sir Bernard Hogan-Howe, che ha fatto un esempio concreto di quella collaborazione tra forze dell’ordine e chiesa cattolica contro la tratta. Ovvero: "La “fondazione e la realizzazione, il più presto possibile, di una casa a Londra nella quale riunire il meglio delle pratiche e della cura a lungo termine, pensata per alcuni di coloro che abbiamo salvato dalla schiavitù. Abbiamo chiamato questo il ‘Progetto Bakhita’, ricordando suor Joséphine Bakhita, e vogliamo che l`8 febbraio, in cui la Chiesa ricorda la suora Santa, sia istituzionalizzato come giorno di preghiera per le persone rese schiave del mondo moderno”.