Palermo, 11 aprile 2014 - L’ex senatore del Pdl Marcello Dell’Utri è stato dichiarato latitante. Lo ufficializza in una nota la Direzione investigativa antimafia (Dia) a quattro giorni dall’udienza della Cassazione che dovrà pronunciarsi sulla condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Sono state attivate - a quanto si apprende - le procedure per le ricerche a livello internazionale. La richiesta in tal senso è stata inoltrata dalla procura generale di Palermo e ha poi seguito l’iter di routine attraverso gli uffici amministrativi del ministero della Giustizia. 

L'ex senatore, in una nota diffusa dal suo legale Giuseppe Di Peri, ha affermato: “Tengo a precisare che non intendo sottrarmi al risultato processuale della prossima sentenza della Corte di Cassazione; e che trovandomi in condizioni di salute precaria - per cui tra l’altro ho subito qualche settimana fa un intervento di angioplastica - sto effettuando ulteriori esami e controlli”.

“Apprendo della aberrante richiesta di preventiva custodia cautelare mentre mi trovo già all’estero per il periodo di cura e riposo. Rimango tuttavia in attesa fiduciosa del risultato che esprimerà la Massima Corte che ha già rilevato incongruenze e ‘fumus’ nella prima sentenza di appello, annullandola conseguentemente. Mi auguro quindi che un processo ventennale - per il quale ritengo di avere già scontato una grave pena - si possa concludere definitivamente e positivamente”.

La Dia ha spiegato che l'ex manager di Publitalia, "non rintracciato in alcuno dei luoghi ispezionati, al momento risulta irreperibile. La Corte d’Appello, ricevuti i verbali di vane ricerche ne ha dichiarato lo stato di latitanza". Martedì scorso la terza sezione della Corte d'appello di Palermo ha emesso a suo carico un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, su richiesta della Procura generale del capoluogo siciliano, motivando il provvedimento con il pericolo di fuga "in previsione della sentenza definitiva che la Suprema Corte di Cassazione emetterà presumibilmente nell’udienza fissata per il prossimo 15 aprile". 

Dalla nota si evince che Marcello Dell’Utri sarebbe irreperibile "sin dalla seconda metà dello scorso mese di marzo". "La Direzione investigativa antimafia - conclude il comunicato - sta svolgendo tutti gli approfondimenti investigativi necessari alla localizzazione del Dell’Utri, in ambito nazionale ed internazionale, in considerazione, altresì, del fatto che la già avviata attività di indagine poteva far ritenere l’irreperibilità dell’ex senatore, in Italia, sin dalla seconda metà dello scorso mese di marzo".

VIAGGIO IN LIBANO - In un primo tempo si era diffusa la notizia che Dell'Utri, che dispone del suo passaporto, fosse in Libano, ma fonti ben informate a Beirut e altre collegate alle autorità che controllano il traffico in entrata e in uscita dell’aeroporto internazionale della capitale libanese hanno dichiarato all'Ansa che l'ex manager di Publitalia non è mai arrivato nel Paese.

Tuttavia ambienti della procura generale di Palermo hanno confermato che l'ex parlamentare si trovava a Beirut agli inizi di aprile. Notizia che troverebbe riscontro anche nella testimonianza di un passeggero che avrebbe viaggiato accanto a lui su un volo Parigi-Beirut il 24 marzo scorso.L’uomo - che ha chiesto di restare anonimo - ha riferito all’Ansa che l’ex senatore ha viaggiato “in business” ed ha assicurato di averlo visto ritirare il bagaglio una volta atterrato e uscire dall’aeroporto.

IL LEGALE - “Questo lo sa soltanto lui”, ha risposto l'avvocato alla domanda su dove si trovi l’ex senatore. Intervenuto a ‘Effetto Giorno’, su Radio24, anche l'avvocato ha detto che “il dottore dell’Utri ha dei problemi di salute che sta curando. Recentemente è andato in Francia per avere contatti con presidi ospedalieri che si occupano della materia cardiologica. E’ tornato dalla Francia. Penso che quando ci sarà la Cassazione opererà una riflessione su quello che dovrà fare”.


Cioè nel momento nel quale ci sarà la sentenza di Cassazione, deciderà se rimanere all’estero o se tornare? “Certamente - ha risposto l’avvocato - Ammesso che sia in condizioni fisiche di tornare. L’esito della Cassazione è veramente importante”. Quindi se la Cassazione dovesse confermare la condanna Dell’Utri non tornerà? “Le posso dire che il dottor dell’Utri sta curando i problemi di salute, quando ci sarà la sentenza di Cassazione prenderà le sue determinazioni”.

INTERCETTATO IL FRATELLO - “Il programma è quello di andarsene in Libano perché lì è una città dove Marcello ci starebbe bene perché lui c’è già stato la conosce, c’è un grande fermento culturale... per lui andrebbe bene”. Così, parlando con il suo interlocutore, non sapendo di essere intercettato, il fratello di Dell'Utri Alberto, a novembre scorso, avrebbe svelato il piano di fuga del familiare. L’intercettazione è riportata nella ordinanza di custodia cautelare con cui la corte d’appello ha disposto il carcere per l’ex politico che è ora latitante.

Alberto Dell’Utri avrebbe rivelato al suo commensale - la conversazione è stata captata nel ristorante Assunta Madre di Roma - che Marcello Dell’Utri a fine ottobre aveva pranzato con “un politico importante del Libano che è stato presidente e che adesso si candida alle prossime elezioni”. La presenza nello Stato arabo di Dell’Utri sarebbe provata anche dal fatto che una sua utenza telefonica è stata localizzata nelle vicinanze di Beirut il 3 aprile scorso.

Per la corte è quindi “emerso con tutta evidenza che l’imputato intende lasciare l’Italia con la massima urgenza per recarsi a Beirut e ciò al fine di sottrarsi all’esecuzione della sentenza” della Cassazione.
 

LA CASSAZIONE - Martedì la Cassazione deciderà nel merito se confermare o meno la condanna a sette anni, che la terza sezione della corte d’appello di Palermo, presieduta da Raimondo Loforti, aveva emesso un anno fa, il 25 marzo 2013. Anche in quell’occasione il pg Patronaggio aveva chiesto l’arresto, ma il collegio non l’aveva accolto.

IL PRECEDENTE - Nel marzo 2012, nei giorni dell’udienza tenuta la prima volta in Cassazione, l’ex braccio destro di Silvio Berlusconi si era reso irreperibile, andando probabilmente a Santo Domingo, Paese del quale ha la cittadinanza e un passaporto. Era tornato in Italia soltanto dopo.