GIUSEPPE TURANI

LA ROTTAMAZIONE dei dirigenti nelle società pubbliche c’è stata. Per il rinnovamento bisognerà aspettare tempi migliori. Grosso modo tutto rimane come prima. Nemmeno Renzi, d’altra parte, poteva inventarsi un genere che in Italia quasi non esiste più: quello dei manager. I pochi che ci sono e che sono veramente bravi se ne stanno nelle aziende private o addirittura all’estero. Quindi il materiale umano fra cui scegliere era molto poco. E forse è stato un bene così. Si è evitato di creare degli scossoni in alcune società che di fatto sono la nostra politica estera (Eni e Finmeccanica, ad esempio). All’Eni è stato promosso Descalzi (che di fatto appartiene alla storia della società) e il giudizio unanime che viene dato è: bene, l’Eni continuerà a essere quello di sempre. Descalzi è certamente «uomo Eni» più di quanto lo sia mai stato Scaroni (che veniva da fuori). Stessa storia per Starace all’Enel: si tratta di un dirigente che sta nel gruppo da 14 anni e tutti giurano sulla capacità e competenza. è esagerato dire che è un «uomo Enel» fino in fondo? Alla Finmeccanica non viene rottamato De Gennaro, e anche questa è una buona cosa perché l’ex capo della polizia può assicurare una certa continuità aziendale e, soprattutto, è un uomo dai mille contatti all’estero e dotato di un senso diplomatico molto raro.

SENZA sorprese, rispetto alle previsioni della vigilia, alle Poste, Francesco Caio diventa amministratore delegato e Laura Todini presidente. Abbastanza rispettata la questione (un po’ ridicola per la verità) delle quote rosa: in America la signora Yellen dirige la Federal Reserve non perché è donna, ma perché è stata ritenuta migliore rispetto al candidato maschio Summer.

Però è probabile che qui da noi faccia un certo effetto vedere Emma Marcegaglia presidente dell’Eni, Patrizia Grieco presidente dell’Enel e Laura Todini amministratore delle Poste. Però non dobbiamo commettere l’errore di immaginare che Renzi sia riuscito a trovare delle super-manager rosa in un paese in cui non ci sono nemmeno i manager maschi.
Emma Marcegaglia e Laura Todini nella loro vita hanno gestito soprattutto aziende di famiglia. Patrizia Grieco viene dall’ufficio legale Italtel, ai tempi di Marisa Bellisario, e poi ha diretto la Olivetti, ormai quasi svuotata di contenuto.

SONO tre persone deliziose e piene di buona volontà. E probabilmente è stato giusto sceglierle. II loro esempio servirà a far capire alle ragazze che oggi sono ancora all’università che ormai si può puntare al top, a qualsiasi cosa.
In questo Renzi non ha sbagliato. In America Marissa Mayer dirige Yahoo. Mary Barra la General Motors. Ursula Burns comanda alla Xerox. Ginni Rometty alla Ibm. E la Yellen, come già detto, dirige addirittura la banca centrale più importante del mondo. Ormai era giusto che anche qui qualcuno mandasse in pezzi quel soffitto di vetro che ha sempre bloccato la strada alle donne. E’ successo, era ora.