Roma, 15 aprile 2014 - Il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, e sua moglie, Patrizia Lepore, sono indagati dalla procura di Roma nell’ambito di una inchiesta sulla presunta sottrazione di circa 500mila euro dalle casse del sindacato. Per questo gli investigatori della Guardia di Finanza hanno eseguito una serie di perquisizioni nella sede di via Margutta, nella abitazione dei coniugi Centrella e in quella della coordinatrice della segreteria generale Laura De Rosa.

L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal sostituto Stefano Pesci, è stata avviata dopo una segnalazione di Bankitalia a sua volta allertata da alcune banche per operazioni sospette. Il denaro
sarebbe stato sottratto dalle casse attraverso bonifici
, prelievi di contanti e ricariche di carte. Per la Procura i soldi finiti anche su conti della moglie di Centrella e usati per acquisti "sospetti" come orologi di marca, abiti firmati, borse, gioielli ma anche la spesa al supermercato.

CENTRELLA: "TUTTO TRACCIABILE" - "Siamo a disposizione della magistratura ma è tutto assolutamente tracciabile. Non abbiamo nulla da nascondere. Mi recherò immediatamente dai magistrati per dimostrare che tutto è perfettamente in regola. Non ho nessun tipo di preoccupazione". E' stata la prima reazione, su Twitter, di Centrella. "Stiamo dando tutta la documentazione alla Guarda di Finanza, che sta procedendo alla verifica, e sono tutte voci tracciate e tracciabili", ha poi ribadito intervenendo a 'Effetto Giorno' su Radio 24. "Non abbiamo assolutamente nulla da nascondere e non abbiamo sottratto nulla. Tra l’altro quando si parla di bonifici a mia moglie si tratta di bonifici di miei emolumenti mensili che mi dà il sindacato, che non vanno sul mio conto ma su quello di mia moglie per dividere le spese che io faccio per il sindacato e i miei emolumenti mensili". Quanto alle ricariche di carte di credito "sono carte prepagate - dice Centrella - che sono state date ai segretari confederali e ai dirigenti confederali per tracciare ogni movimento delle spese che facciamo. E questo la Guardia di finanza l’ha già appurato".

LA DIFESA - Più tardi, in conferenza stampa, Centrella ha spiegato che "l’ipotesi di reato su cui sta indagando la magistratura non riguarda nè spese voluttuarie nè gioielli nè vestiti nè borse. Nasce solo da una segnalazione della Banca d’Italia per operazioni incongrue". "Si tratta di bonifici dal 2010 ad oggi per un totale di 38.425 euro dal mio conto Ugl a quello di mia moglie - ha detto Centrella -. Si tratta degli stipendi che mi sono stati accreditati e che ho versato sul suo conto per non mischiare i miei soldi con quelli che gestivo del sindacato. La seconda cifra è di 338.150 euro versati sempre dal 2010 ad oggi su 37 carte di credito di altrettanti dirigenti Ugl per svolgere attività sindacale. E’ una innovazione che ho introdotto dal 2010, intestando a me stesso queste carte e l’ho fatto per ragioni di trasparenza e comodità".

"Infine - ha aggiunto - mi vengono contestati 216.887 euro passati nel 2010 dal conto Ugl al mio conto. Si trattò di una misura di precauzione perché scoprimmo il tentativo di truffa dell’allora segretario Ugl di Ravenna, il quale non aveva consegnato un carnet di assegni. Sulla vicenda ci sono delle denuncie in atto. I soldi furono poi riportati sul conto dell’Ugl".

"Io ho un reddito di 120mila euro perché sono anche consigliere del Cnel e dipendente Fiat: sono un operaio metalmeccanico, nato dal nulla e da quando sono diventato segretario generale ho fatto una sorta di spending review, risparmiando il più possibile", ha concluso.

NIENTE DIMISSIONI - "Non presenterò le dimissioni, non ho commesso alcun reato", ha dichiarato Centrella che comunque si era detto "pronto a fare un passo indietro" se fosse stato dai suoi. I segretari confederali e i responsabili dei dipartimenti, però, gli hanno confermato la loro fiducia invitandolo a proseguire nel suo incarico in un momento cosi' delicato per i lavoratori e per i pensionati.