Roma, 16 aprile 2014 -La prossima settimana, il governo incontrerà i rappresentanti degli editori e dei giornalisti per discutere le linee guida per l’attuazione del decreto sul fondo per l’editoria, che per il 2014 ammonta a 50 milioni di euro. La conferma, che arriva dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, rappresenta una boccata d’ossigeno per le aziende editoriali. Una buona notizia proprio nel giorno in cui la Fieg, la federazione degli editori, nel suo annuale rapporto sull’andamento economico dell’editoria, delinea un quadro complesso. Una situazione di «seria difficoltà», spiega il presidente Giulio Anselmi, secondo cui «occorre ripensare i modelli di business».

«Non è immaginabile uscire dalla spirale della crisi senza il sostegno di una politica industriale», ha avvertito Anselmi, dicendosi «sicuro che le intese raggiunte con il precedente Governo sul fondo straordinario per l’editoria non resteranno sospese nel vuoto». Si tratta dei fondi stanziati con la legge di Stabilità che, con il cambio di governo, sono rimasti bloccati. «Accoglieremo ciò che ha chiesto Anselmi in merito all’attuazione dei decreti e degli accordi raggiunti con il precedente Governo — ha assicurato il sottosegretario Lotti —. La prossima settimana abbiamo in programma incontri per definire le linee guida dei decreti con la Fnsi e la Fieg».
Anselmi ha sottolineato l’urgenza della «trasformazione dell’editoria giornalistica», «cercando di coniugare la valorizzazione dei mezzi tradizionali, che tuttora rappresentano oltre il 90% del fatturato, con la capacità di trarre dalle attività digitali risorse sufficienti». Anselmi ha definito questa fase dell’editoria come la smartphone revolution. « Casi come quello del New York Times dimostrano che vincere la sfida digitale, pur difficilissima, è possibile», ha ricordato.

Il presidente della Fieg non ha nascosto come la crisi abbia colpito l’industria editoriale, ricordando però che la flessione delle vendite è stata comunque in parte attenuata dal significativo aumento delle copie digitali (da 176 a 359mila al giorno). Un segnale di inversione di tendenza arriva dagli investimenti pubblicitari che hanno ridotto il trend di flessione dello scorso anno e su alcuni mezzi di informazione registrano già un dato positivo.

Gli editori di giornali guardano al futuro con un moderato ottimismo, anche se «con i piedi saldamente piantati per terra», perché il nocciolo duro delle imprese resta sempre l’informazione, incanalata attraverso una pluralità di piattaforme.

I processi di trasformazione dell’editoria possono costituire — sostiene la Fieg — indicazioni di nuove opportunità per il sistema. Per questo quindi il fondo straordinario, istituito dal precedente Governo e confermato da quello guidato da Renzi, è uno strumento importante, che sarà impiegato per l’assunzione dei giovani e per accompagnare le ristrutturazioni aziendali, mantenendo ferma — ha ribadito la Federazione — la garanzia dell’occupazione.

v. s.