Roma, 17 aprile 2014  - I test genetici sugli embrioni impiantati in una donna all’ospedale Pertini di Roma, al centro di un clamoroso scambio, hanno individuato la coppia che presenta compatibilità genetica”, escludendo tutte le altre coppie coinvolte. Lo rende noto un comunicato della Asl Roma B.

Solo due coppie sono coinvolte nello scambio di embrioni. “I risultati delle analisi predisposte dalla Commissione interistituzionale istituita ed eseguite dal Prof. Novelli Rettore dell’Universita’ degli Studi di Roma “Tor Vergata” e dalla sua équipe in collaborazione con la Prof.ssa Grammatico della Sapienza/San Camillo - si legge nella nota - confermano l’incompatibilità genetica riscontrata presso il Centro Sant’Anna della ASL RMA ed hanno dimostrato la compatibilità genetica con una delle coppie coinvolte nella seduta interessata. La conferma è arrivata anche dal ministrod della Salute Lorenzin, la quale ha affermato che: “Gli ultimi riscontri confermano l’ipotesi sollevata fin dall’inizio dall’ispezione ministeriale: si tratta di uno scambio tra due sole coppie, per un errore umano provocato dalla quasi omonimia dei cognomi di due pazienti e dalla insufficiente qualità delle procedure di sicurezza e tracciabilità".

Alle due coppie coinvolte va tutta la nostra sincera solidarietà garantendo loro tutta l’eventuale assistenza professionale. I risultati delle analisi effettuate unitamente ai riscontri procedurali delle operazioni svolte durante la seduta di trasferimento degli embrioni escludono il coinvolgimento delle altre coppie che sono state prontamente informate".

I GENITORI NON SONO COPPIA SENZA GRAVIDANZA - I genitori biologici dei gemelli non sono la coppia che non era riuscita a ottenere una gravidanza con la fecondazione assistita. La coppia aveva presentato una denuncia alla procura, attraverso l’avvocato Pietro Nicotera dopo che era scoppiato il caso. Il legale della coppia ha annunciato l’intenzione di chiedere che i propri assistiti vengano sottoposti al test dna per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio sulla paternità dei gemelli attesi dalla coppia vittima dello scambio di embrioni. La coppia, in realtà, secondo quanto risulta a fonti sanitarie, ha eseguito le procedure per la fecondazione assistita in date diverse da quelle della coppia ora in attesa dei due gemelli frutto dello scambio di embrioni.

L’inseminazione, spiegano ancora fonti sanitarie, avviene in tre fasi: la prima è il prelievo della cellula, la seconda è l’inseminazione, la terza è l’impianto. La coppia difesa dall’avvocato Nicotera, sempre a quanto si è appreso, ha eseguito il prelievo il 2 di dicembre e l’impianto il 4. La coppia ora in attesa dei due gemelli, difesa dall’avvocato Ambrosini, invece, ha eseguito il 4 il prelievo e il 6 l’impianto. Ciò esclude uno scambio tra le due coppie.

NOMINATO NUOVO RESPONSABILE STRUTTURA - La Direzione dell’ospedale Pertini “di concerto con la Commissione interistituzionale, ha provveduto alla nomina di un nuovo responsabile della struttura della Procreazione Medicalmente Assistita, rafforzato le procedure e confermato il fermo degli arruolamenti, riservandosi l’adozione di tutti gli ulteriori provvedimenti ritenuti necessari anche alla luce dell’indagine ministeriale”. Ad affermarlo il dg dell’Asl Roma B, Vitaliano De Salazar.

SOSPESE VISITE PER IMPIANTI - All’ospedale Pertini di Roma sono state sospese le prime visite per le fecondazioni riguardo a nuove coppie.

GIURISTA: IL FIGLIO E' DI CHI LO PARTORISCE  - “La legge dice che figlio è di chi lo partorisce”, quindi la mamma che sta portando avanti la gestazione “non rischia di perdere i figli. Può perderli solo se decide di interrompere la gravidanza”, mentre “la mamma genetica non ha nessun titolo, dal punto di vista giuridico, di rivendicare nulla”. E’ chiaro in merito a cosa dice la legge sul caso dello scambio di embrioni, il giudice costituzionale Ferdinando Santosuosso.

L'ERRORE FORSE IN COGNOMI SIMILI - Una forte somiglianza tra i cognomi delle due diverse coppie. Potrebbe essere questo l’elemento, già emerso nei giorni scorsi, che ha generato l’errore sullo scambio di embrioni. Al momento si sta risalendo alla catena dei responsabili materiali dell’errore.

CODECONS: DEPOSITATO ESPOSTO - Il Codacons ha depositato un esposto alla Procura di Roma sullo scambio di embrioni all’ospedale Pertini. Si chiede di verificare “se siano ravvisabili nei confronti della Regione e della Asl competente diverse fattispecie penalmente rilevanti come l’omissione di atti d’ufficio e la violazione della legge 40”. Nei confronti del Pertini il Codacons ipotizza l’omissione di atti d’ufficio, l’interruzione di pubblico servizio e le lesioni personali alle coppie coinvolte “per lo stress psico-fisico” subito.