Città del Vaticano, 18 aprile 2014 - QUESTIONE di pochi giorni ancora e poi l’ex segretario di stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone prenderà possesso del suo nuovo mega appartamento. All’ultimo piano di palazzo San Carlo, giusto alla sinistra della residenza Santa Marta nella quale, in appena un bilocale, risiede papa Francesco, l’abitazione è infatti il frutto di una maxi ristrutturazione durata all’incirca sette mesi e in grado di unire l’alloggio che era in uso all’ex comandante della Gendarmeria, Camillo Cibin, già di notevoli dimensioni con quello di fianco, dove abitava monsignor Bertagna. Il risultato è un super appartamento che con i suoi quasi 700 metri quadri può vantare una metratura d’eccezione, di gran lunga superiore ai già non modesti, almeno in quanto a dimensioni, appartamenti di tanti cardinali in Vaticano come nelle zone extraterritoriali di via della Conciliazione e di San Calisto. Attualmente, presso la nuova residenza-attico del porporato piemontese che dopo l’uscita dalla commissione di vigilanza dello Ior, conserva ora solo l’incarico di camerlengo, si stanno mettendo a punto gli ultimi ritocchi sulla terrazza. Quindi Bertone potrà traslocare. E così, dopo l’appartamento papale nel palazzo apostolico, resterà vuoto, in prima loggia, anche il prestigioso alloggio di servizio del primo collaboratore del Papa.

UNA CIRCOSTANZA che non si verificava almeno dai tempi di Pio XII e che segna quanta acqua sotto i ponti sia passata dall’ultimo ricambio al vertice della segreteria di stato, quello del 2006, quando il cardinale Sodano, piccato per la sua rimozione a favore di un non diplomatico come Bertone, tergiversò quasi un anno prima di liberare l’appartamento dai suoi scatoloni, costringendo il salesiano a fare anticamera nella Torre di San Giovanni. Ma la storia, in questo caso, non si ripeterà.

L’ATTUALE segretario Parolin, cardinale che con la porpora non ha perso la sua vocazione di semplice pastore, ha assunto l’incarico già da 6 mesi e non è apparso affatto turbato dalla mancata disponibilità dell’alloggio. Fin dal suo rientro dal Venezuela vive, infatti, in una stanza al quinto piano, al residence Santa Marta come Papa Francesco di cui condivide lo stile di sobrietà e non ha in animo alcuna intenzione di spostarsi. Piuttosto, l’appartamento extralarge di Bertone non è andato giù a Bergoglio. Quando, con molto ritardo, il Papa è stato informato dei lavori in corso, avrebbe voluto fermarli. Troppo tardi. Francesco, che già a Buenos Aires dopo la promozione rifiutò di andare a vivere nell’elegante residenza arcivescovile per restare nell’austero appartamento della curia e che da Pontefice ha stupito il mondo spostando la sua dimora a Santa Marta, sa che tanti prelati vaticani dispongono di appartamenti dalle misure considerevoli, non certo alla portata di tutti, ma di sicuro non tollera sprechi ed esagerazioni. Se è il caso, interviene lui stesso per contenerli.

LO HA DIMOSTRATO, ad esempio, quando è andato alla segreteria del Sinodo in via della Conciliazione per una riunione e con stupore ha appreso che lì di fianco si trovava anche l’appartamento del segretario appena liberato da mons. Eterovic, inviato nunzio a Berlino. Immediatamente, col suo piglio da economo oculato, Bergoglio ha fatto trasformare tutto in uffici.