Genova, 20 aprile 2014 - "Il mondo è chiassoso e triste, ha paura e cerca di allontanare la gioia con la fuga nella droga, nell’alcol, nella ricerca del pericolo anche a prezzo della vita. Lo spettacolo provoca un immenso dolore, specialmente quando vede protagonisti giovani e ragazzi. Verrà il giorno in cui il giudizio di Dio sarà severo su coloro che inducono e speculano sui ragazzi per arricchirsi", così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, durante l’omelia della Messa Pasquale a Genova.

"La scienza e la tecnica sono grandi valori che la chiesa apprezza, stima e incoraggia nelle sue possibilità ma, come dice il Concilio Vaticano II, parlando del progresso scientifico e tecnologico, bisogna che rimanga un progresso umano, per il bene della persona. Che non domini le persone ma che ne sia al servizio. Altrimenti, se affidato soltanto alle proprie regola e non anche a valori morali rischia anche di andare contro l’uomo", ha proseguito.

L'Arcivescovo di Genova ha, inoltre, fatto un augurio alla città, a non perdere la fiducia in se stessa, le proprie possibilità nel futuro. "Questo, però - ha spiegato Bagnasco - richiede una maggiore intesa tra tutte le persone che hanno responsabilità, una stima vicendevole, premessa di un concorso unitario per mandare avanti progetti che sono in atto. Che non si blocchi nulla".
E poi i temi del lavoro, sui quali il Cardinale invita a non essere pessimisti. "Sono stato prima di Pasqua a celebrare messa nei siti produttivi della città, a tutti noi molto cari, e ho trovato preoccupazione, più che giustificata, ma non pessimismo, e questo mi ha fatto molto piacere. L'ho detto anche agli operai e ai dipendenti perchè se non c’è pessimismo ma consapevolezza delle difficoltà - ha concluso Bagnasco - c’è anche la voglia di reagire e di superarle".