SCHEDA - La frana che negli ultimi giorni sta preoccupando Courmayeur, in Valle d’Aosta, non è un fenomeno nuovo. Dal 2009 il Mont de la Saxe è costantemente monitorato con una rete di quattro sistemi distinti e indipendenti, che trasmettono i dati sui movimenti della massa in tempo reale ai tecnici della struttura Attività geologiche dell’assessorato regionale Opere pubbliche.

Il fenomeno, spiegano i tecnici comunali, è in continua evoluzione e ha accelerazioni quasi periodiche in corrispondenza del periodo primaverile. I movimenti sono in gran parte controllati dall’afflusso di acque in profondità, soprattutto per quanto riguarda le accelerazioni primaverili, che sono controllate dalle acque di fusione del manto nevoso. Per quanto riguarda il movimento costante, più lento, e che si rileva durante l’intero arco dell’anno, è probabile la correlazione con una circolazione idrica più profonda, rilevata a circa -90 metri dal piano di campagna.

L’analisi del monitoraggio strumentale e di terreno condotto a partire dal 2009, ha evidenziato che il fenomeno presenta dei settori in movimento più accelerato ed altri più lenti, ma questo, spiegano dal comune, non permette ancora di pre-determinare con precisione se alcuni settori si distaccheranno in maniera autonoma e se, al seguito di distacchi parziali di grossi volumi (di volume superiore a 100.000 metri cubi), il resto della massa non dovesse essere destabilizzato al punto da produrre un crollo totale.

RESIDENTI EVACUATI. Sono circa 80 finora gli abitanti della zona evacuati a scopo precauzionale. Tentacinque sono stati portati in strutture ricettive dal Comune, mentre altri 45 hanno trovato autonomamente una sistemazione.

STRUMENTAZIONE UTILIZZATA. La protezione civile, che coordina le operazioni di monitoraggio e assistenza, utilizza sei telecamere, quattro torri faro per intervenire in caso di interruzione delle linee elettriche, quattro idrovore a monte della zona del previsto collasso, per la gestione post evento dell’eventuale effetto diga. A disposizione, poi, una radio digitale per ogni volontario in servizio, che consente al centro operativo di individuare in real time la posizione sul territorio di ciascun operatore, drone con telecamera finalizzato alla documentazione da vicino delle evoluzioni del versante. In uso anche mezzi meccanici a monte e a valle della zona interessata, per essere pronti ad intervenire post evento, solo dopo che i tecnici avranno verificato la sussistenza delle condizioni di sicurezza, con le operazioni di disalveo della Dora e di sgombero delle strade.