Roma, 24 aprile 2014 - La coppia, vittima dello scambio di embrioni all’ospedale Pertini di Roma, ha deciso di tenere i gemellini anche se questi sono risultati non compatibili con il loro Dna. "Questi sono i nostri bambini", hanno dichiarato i due al Tg1.

"All’inizio è stato un dolore dover rinunciare ad una somiglianza fisica - ha spiegato la madre - però ora li sento come parte della nostra storia, della nostra vita. Ormai già ci sono, già sono nostri".

"Da quando abbiamo avuto la notizia, eravamo perfettamente in tempo per fare un aborto - ha detto il padre -. E il dubbio sul tenerli o meno sarà durato un giorno. Poi mi sono chiesto, che cos’è un padre? E’ colui che sostiene la propria compagna, che accetta questi bambini, gli vuole bene. Sono molto spaventato, ma sono anche molto sereno e forse anche un pochino fiero delle scelte che ho fatto".

La coppia ha spiegato di non aver ricevuto telefonate dall’ospedale, nè da chi avrebbe causato lo scambio di embrioni. "Quella persona - hanno detto - deve assumersi le proprie responsabilità". E davanti a un’eventuale battaglia legale i due si sono detti "pronti a combattere, se sarà necessario".