Città del Vaticano, 26 aprile 2014 - Doveva essere il ‘Papa della transizione’ e in realtà è stato il ‘Papa della rivoluzione’. Tra le molte novità introdotte nel pontificato di Giovanni XXIII, padre del Concilio vaticano II, c’è l’aumento del numero massimo di cardinali a 75, superando il tetto di 70 cardinali ormai fermo da secoli. Oltre che da un’aneddotica celeberrima e vastissima il suo pontificato è segnato da episodi indelebilmente registrati dalla memoria popolare: durante il suo primo Natale da Papa visita i bambini malati ospiti dell’ospedale romano Bambin Gesù, dove con intima e contagiosa dolcezza benedice i piccoli, alcuni dei quali lo scambiano per Babbo Natale.

Il giorno seguente visita i carcerati nella prigione romana di Regina Coeli. Nell’occasione dice loro: "Non potete venire da me, così io vengo da voi. Dunque eccomi qua, sono venuto, m’avete visto; io ho fissato i miei occhi nei vostri, ho messo il cuor mio vicino al vostro cuore. La prima lettera che scriverete a casa deve portare la notizia che il Papa è stato da voi e si impegna a pregare per i vostri familiari".

L'INCONTRO CON JACQUELINE KENNEDY - Un altro esempio che si può ricordare è quando Jacqueline Kennedy, moglie del presidente degli Stati Uniti, arriva in Vaticano per incontrarlo, il Papa inizia a provare nervosamente le due formule di benvenuto che gli era stato consigliato di usare (“mrs Kennedy, madame” e “madame, mrs Kennedy”); all’incontro, per il divertimento della stampa, il papa abbandona entrambe le forumle e correndole incontro la chiama semplicemente “Jackie!”. Fra lo stupore dei suoi consiglieri e vincendo le remore e le resistenze della parte conservatrice della Curia, Giovanni XXIII indice un concilio ecumenico, meno di 90 anni dopo il controverso Concilio Vaticano II. Mentre i suoi aiutanti stimavano di dover impiegare almeno un decennio per i preparativi, Giovanni XXIII progettò di tenerlo nel giro di pochi mesi.

PELLEGRINAGGIO A LORETO - Il 4 ottobre 1962, ad una settimana dall’inizio del concilio, Giovanni XXIII si reca in pellegrinaggio a Loreto e Assisi per affidare le sorti dell’imminente Concilio alla Madonna e a San Francesco. Per la prima volta dall’unità d’Italia un Papa varcava i confini del Lazio ripercorrendo i territori che anticamente erano appartenuti allo Stato pontificio: questo seppur breve tragitto ripristinerà l’antica figura del papa pellegrino che i suoi successori porteranno poi a pieno compimento. Il 2 dicembre 1960 in Vaticano Giovanni XXIII incontra Geoffrey Francis Fisher, arcivescovo di Canterbury; è la prima volta in oltre 400 anni che un capo della Chiesa Anglicana visita il Papa. Comunque il Concilio rimane il più grande contributo che Roncalli fece alla Chiesa. Si trattava di una decisione personale, presa dal Papa dopo consultazioni private con alcuni intimi e col Segretario di Stato, Cardinale Tardini. Le finalità assegnate all’Assise Conciliare, elaborate in maniera compiuta nel discorso di apertura dell’11 ottobre 1962, erano originali: non si trattava di definire nuove verità, ma di riesporre la dottrina tradizionale in modo più adatto alla sensibilità moderna.

Nella prospettiva di un aggiornamento riguardante tutta la vita della Chiesa, Giovanni XXIII invitava a privilegiare la misericordia e il dialogo con il mondo piuttosto che la condanna e la contrapposizione in una rinnovata consapevolezza della missione ecclesiale che abbracciava tutti gli uomini. In quest’apertura universale non potevano essere escluse le varie confessioni cristiane, invitate anch’esse a partecipare al Concilio per dare inizio ad un cammino di avvicinamento. Nel corso della prima fase si poté costatare che Giovanni XXIII voleva un Concilio veramente deliberante, di cui rispettò le decisioni dopo che tutte le voci ebbero modo di esprimersi e di confrontarsi. Il prestigio e l’ammirazione universali si poterono misurare pienamente in occasione delle ultime settimane della sua vita, quando tutto il mondo si trovò trepidante attorno al capezzale del Papa morente ed accolse con profondo dolore la notizia della sua scomparsa la sera del 3 giugno 1963.