Scomparirò al mondo», aveva detto più di un anno fa Benedetto XVI, poco prima di lasciare l’appartamento apostolico e rifugiarsi a Castelgandolfo e poi nel monastero dentro la mura vaticane dove tuttora dimora. E così è stato per molto tempo, salvo qualche rara eccezione in cui Ratzinger aveva fatto capolino nei giardini vaticani, o aveva incontrato il successore. L’ultima era stata il 22 febbraio scorso per il concistoro, quando i due papi - l’emerito e il regnante - si erano incontrati nella basilica di San Pietro. Domani sarà per Ratzinger la prima volta in piazza San Pietro dopo oltre un anno di assenza, e sarà la prima volta che potrà concelebrare insieme a Francesco. Sarà quella che passerà alla storia come la messa dei «quattro papi», due all’altare e due sopra gli altari.
La scelta di Benedetto XVI, come quella di Bergoglio di invitare il predecessore, non rappresenta però solo un «unicum» nella bimillenaria storia della più antica istituzione umana. Quanto una grande lezione di umiltà da parte dell’ex papa tedesco, che scolpisce ancora più nel marmo della memoria la scelta delle dimissioni, ed è la piena accettazione di quel ruolo contemplativo e di preghiera che un anno fa aveva detto di voler assumere. «E’ come avere un nonno in casa», aveva detto di lui papa Francesco, rivelando di non sentirsi per niente a disagio sapendo di avere il predecessore a poche centinaia di metri da Santa Marta. Un unicum, questo si, rispetto a qualsiasi altra aggregazione umana: qual è il presidente deli Stati Uniti (esempio a caso) che una volta finito il mandato resta alla Casa Bianca, o l’allenatore esonerato che continua a frequentare la tribuna dello stadio dove allenava, o il premier che decaduto abita ancora a palazzo Chigi? Nessuno. Nessuno. Ma la Chiesa è un’altra cosa, e, almeno nelle intenzioni di Benedetto XVI e Francesco, vuole essere una comunità di uomini liberi che insieme cercano di fare la volontà di Dio. A cominciare dal rispetto reciproco e dalla preghiera comune. E’ questo che i due papi, emerito e regnante, stanno cercando di testimoniare con il loro esempio.

                                                   Pierfrancesco De Robertis