Città del Vaticano, 27 aprile 2014 - Giovanni XXIII è l’uomo che ha cambiato il volto della chiesa. E’ il papa della chiesa moderna. E’ il santo che ha gettato le base per il futuro della laicità. Ecco le frasi più famose dette da papa Angelo Roncalli che hanno fatto la storia.

IL DISCORSO DELLA LUNA “Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera... Osservatela in alto, a guardare a questo spettacolo. Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: “Questa è la carezza del Papa. Troverete forse qualche lacrima da asciugare. Fate qualche cosa, dite una parola buona. Il Papa è con noi specialmente nell’ora della tristezza e dell’amarezza”.

IL BENE COMUNE “Come il bene comune della singole comunità politiche, così il bene comune universale non può essere determinato che avendo riguardo per la persona umana. Per cui anche i poteri pubblici della comunità mondiale devono proporsi come obiettivo fondamentale il riconoscimento, il rispetto, la tutela e la promozione dei diritti della persona”.

IL DIRITTO DI EMIGRARE “Ogni essere umano ha il diritto alla libertà di movimento e di dimora all’interno della comunità politica di cui è cittadino; ed ha pure il diritto, quando legittimi interessi lo consiglino, di immigrare in altre comunità politiche e stabilirsi in esse. Per il fatto che si è cittadini di una determinata comunità politica, nulla perde di contenuto la propria appartenenza, in qualità di membri, alla stessa famiglia umana; e, quindi, l’appartenenza, in qualità di cittadini, alla comunità mondiale”.

IL VALORE DEL LAVORO “La retribuzione del lavoro, così come non può essere interamente abbandonata alle leggi di mercato, così non può essere fissata arbitrariamente; va invece determinata secondo giustizia e libertà. Il che esige che ai lavoratori venga corrisposta una retribuzione che loro consenta un tenore di vita veramente umano e di far fronte dignitosamente alle loro responsabilità famigliari”.

LA GIUSTIZIA SOCIALE “Dovere di ogni uomo, dovere impellente del cristiano è di considerare il superfluo con la misura delle necessità altrui, e di ben vigilare perché l’amministrazione e la distribuzione dei beni creati venga posta a vantaggio di tutti”.