Città del Vaticano, 27 aprile 2014 - Giovanni Paolo II ha segnato il suo lungo Pontificato da frasi e gesti che rimarranno nella storia. E’ infatti stato l’uomo e il Papa dei gesti simbolici che hanno contribuito a trasformare la figura del pontefice romano agli occhi del mondo e a dare un volto nuovo alla Chiesa cattolica all’alba del terzo millennio cristiano.

LE PRIME PAROLE DA PAPA “Non so se potrei bene spiegarmi nella vostra... nostra lingua italiana. Se mi sbaglio, mi corigerete”.

L’OMELIA DI INAUGURAZIONE PONTIFICATO “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo.Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!”.

IL DIALETTO ROMANO “Damose da fa’! Volemose bbene! Semo romani!”.

L’OMELIA DI VARSAVIA “A questo cimitero di vittime della crudeltà umana nel nostro secolo si aggiunge ancora un altro grande cimitero: il cimitero dei non nati, cimitero degli indifesi, di cui perfino la propria madre non conobbe il volto, acconsentendo, oppure cedendo alla pressione, perché venisse loro tolta la vita ancora prima di nascere”.

IL MESSAGGIO AGLI SCIENZIATI “Come al tempo delle lance e delle spade, così anche oggi, nell’era dei missili, a uccidere, prima delle armi, è il cuore dell’uomo”.

IL PAPA AI GIOVANI DELLA SARDEGNA “Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”.

IL MONITO ALLA MAFIA “Lo dico ai responsabili: convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio”.