Roma, 1 maggio 2014 - "Se volessimo dare un nome" a questa giornata del Primo Maggio, "non è eccessivo parlare di "allarme lavoro". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha aperto così il suo intervento al Quirinale in occasione della cerimonia della Festa del Lavoro.

Ma, per il Capo dello Stato, l'allarme lavoro deve "suscitare il massimo di reazioni in tutti i sensi, non certo per abbandonarsi allo scoramento". Anzi, ha ribadito Napolitano, serve "il massimo di reazione in termini di riforme e di politiche pubbliche, di impegno delle imprese e delle organizzazioni sociali". Per questo motivo il presidente della Repubblica ha invitato i sindacati a "moltiplicare i loro sforzi per sviluppare rapporti intensi col mondo dei disoccupati e soprattutto dei giovani in cerca di prima occupazione, per vincerne l’isolamento e il possibile socraggiamento, per scongiurarne l’esasperazione protestataria senza sbocco".

Per Napolitano, infatti, i sindacati hanno "un ruolo essenziale" ma oggi, nel momento di crisi, sono chiamati "a concorrere alla ricerca di soluzioni solidaristiche e innovative coraggiose e determinate". Il presidente della Repubblica ha detto di non volersi espirmere "sul merito" dei provvedimenti del governo all’ordine del giorno, ma ha sottolineato sebbene sul Jobs Act "il confronto è fisiologico e il dissenso pienamente libero di esprimersi", "le scelte conclusive non possono tardare a lungo".

"Si impongono riforme razionalizzatrici, dal mercato del lavoro al sistema tributario, e politiche severe di impiego trasparente e produttivo del denaro pubblico, incidendo su sprechi, corruzione, privilegi e parassitismi", ha aggiunto. Per raggiungere l’obiettivo della piena occupazione e del progresso sociale servono "anche in Italia ripensamenti non da poco nei nostri sistemi di garanzia del benessere e della protezione sociale", ha concluso Napolitano.

SINDACATI A PORDENONE - Cortei si sono svolti in tutta Italia per celebrare la Festa dei lavoratori. Manifestazione unitaria dei sindacati a Pordenone, dove ha sede l'Electrolux. Qui i leader di Cigl, Cisl e Uil hanno sfilato per le vie cittadine insieme ad alcune migliaia di lavoratori per poi tenere un comizio congiunto.

VIDEO I sindacati sfidano il governo

IL LAVORO E LA BUONA ECONOMIA - "Il messaggio che vogliamo dare da questo primo maggio è quello che bisogna avere il coraggio di passare a una stagione vera di investimenti per il lavoro" ha esordito la Camusso. "Questo governo non pensi che si possa continuare ad agire come si è fatto negli ultimi anni - ha aggiunto - con politiche che scaricano i costi sui lavoratori e sui pensionati non creando posti di lavoro e continuando a impoverire il Paese". "Il lavoro si crea con la buona economia" ha aggiunto Bonanni, mentre Angeletti ha preferito rivolgersi anche agli italiani: "Finalmente la maggioranza degli italiani ha perso l’illusione che ci possano essere sviluppo e occupazione senza fabbriche. E lo dico anche al Governo". La soluzione quindi non può essere "una persona sola che non può risolvere i problemi di tutti" ha maliziosamente insinuato Bonanni, con chiaro riferimento all’ex sindaco di Firenze. Né Renzi, né un’e-mail: "Consultare via e-mail 3,5 milioni di lavoratori è una stupidaggine" ha aggiunto Angeletti, riferendosi alla lettera che l’esecutivo sta per mandare a tutti i dipendenti pubblici per spiegare la riforma Madia.

I NODI E LE SOLUZIONI - Qual è la ricetta dei sindacati, lo spiega Bonanni: "Ai governi che cambiano le regole del lavoro non per creare posti, ma per difendere le rendite, dico che sono dei bugiardi - spiega - a Renzi dico che siamo qui per una discussione seria e ragionata". "Resisteremo un minuto in più di quel padrone che vuol portare via il lavoro" ha promesso Camusso, citando un vecchio slogan sindacale. "C’è un problema di giustizia sociale, una risposta sul reddito dura poco, se contemporaneamente non si crea il lavoro e lo si difende" ha proseguito la leader della Cgil. Stesso discorso per la P.A.: "Riformare la pubblica amministrazione è una straordinaria occasione, ma Renzi affronti i nodi veri, abbia il coraggio di affrontare clientele e corruzione. Quello del potere che utilizza la P.A. e non se la prenda con i lavoratori". "Renzi non dica che i lavoratori della p.a. sono vecchi perché non usano i computer, ma si domandi chi ha creato un sistema che costringe due uffici confinanti ad usare la carta per parlarsi" ha aggiunto.

POLETTI: ANDIAMO AVANTI - Il Jobs Act "è fuori discussione". Lo ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a margine della cerimonia del Primo maggio al Quirinale. Rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se il governo sarebbe andato avanti con il provvedimento, il ministro ha risposto: "Sicuramente sì". "E’ un dato importante - ha spiegato - perché è stato assunto a livello internazionale e a livello europeo nella direzione della semplificazione e chiarimento delle norme. E’ chiaro che lo faremo".

SCONTRI A TORINO - Momenti di tensione ci sono stati a Torino, dove sono spuntati anche cartelli contro la polizia per il caso Aldrovandi. Un gruppo di antagonisti e No Tav, che si sono definiti lo "spezzone sociale" del corteo, è venuto a contatto con la coda della manifestazione, dove era presente la rappresentanza del Pd. A far scattare la scintilla l’arrivo del senatore Stefano Esposito, noto per le sue posizioni a favore della Tav. Dallo "spezzone sociale" sono volati oggetti contro le forze dell’ordine, tra cui alcune sedie dei dehors dei bar. Le forze dell’ordine hanno risposto con cariche di alleggerimento (FOTO).

FERMI E FERITI - Alla fine dei disordini a Torino, le forze dell'ordine hanno fermato tre dimostranti. Uno degli antagonisti fermati è stato arrestato, per gli altri due è scattata la denuncia. Sono sette le persone rimaste ferite, non in modo grave, negli incidenti. Tra questi vi è anche un funzionario di polizia.

BOLOGNA - Manifestazione rovente anche a Bologna, dove si verificati disordini tra i collettivi 'No-Coop' e i sindacati (FOTO). Sono volate parole grosse e spintoni con tanto di fumogeni.

ALFANO - "Chi va da No Tav in un corteo tentando di creare disordini, disonora il primo maggio come festa". Così il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha parlato dei tafferugli di Torino, intervenendo a un’iniziativa di Ncd a Brescia.