Reggio Calabria, 8 maggio 2014 - La Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria ha arrestato questa mattina all'alba - in un noto albergo di Roma - l’ex ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola. A comunicarlo in una nota la stessa Dia reggina che, coadiuvata dai Centri Operativi e sezioni Dia di Roma, Genova, Milano, Torino, Catania, Bologna Messina e Catanzaro ha proceduto all’esecuzione di 8 provvedimenti restrittivi, emessi dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria, Olga Tarzia, su richiesta della Dda reggina, diretta dal Procuratore Federico Cafiero De Raho.

SCHEDA: TUTTI I GUAI GIUDIZIARI DI SCAJOLA

SCAJOLA, GLI ESTRATTI DALLE TELEFONATE

IL PROCURATORE - Scajola, spiega il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, è stato arrestato perché avrebbe aiutato l’ex parlamentare Amedeo Matacena a sottrarsi alla cattura per l’esecuzione pena dopo essere stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. "Amedeo Matacena godeva e gode tuttora di una rete di complicità ad alti livelli grazie alla quale è riuscito a sottrarsi all’arresto", ha detto De Raho. Scajola, secondo l’accusa, avrebbe aiutato Matacena a sottrarsi alla cattura in virtù dei rapporti che ha con la sua famiglia. Matacena è un noto imprenditore, non solo calabrese, figlio dell’omonimo armatore, noto per avere dato inizio al traghettamento nello Stretto di Messina e morto nell’agosto 2003.

LA DIFESA DI SCAJOLA - "Dite alla mia famiglia che sto bene e sono tranquillo. La verità emergerà". Così l’ex ministro ai suoi legali, Giorgio Perroni ed Elisabetta Busuito, subito dopo l’arresto. Gli avvocati dichiarano che "l’onorevole Scajola è sereno, fiducioso nell’operato della magistratura e certo che la sua estraneità ai fatti contestati verrà pienamente accertata anche questa volta". "Prendiamo atto delle misure assunte dall’autorità giudiziaria nei confronti di Scajola - dicono ancora i legali - e chiediamo alla stampa di affrontare questa vicenda con professionalità e cautela, evitando sommari processi mediatici".

LEGALE RIZZO - ‘’Questa mattina Chiara Rizzo ha appreso dalla stampa che sarebbe oggetto di una misura cautelare di cui non conosce il contenuto. La signora ora è all’estero per un viaggio programmato da tempo. Non ha alcuna intenzione di sottrarsi alla giustizia ed anzi - ove le notizie di stampa risulteranno confermate - intende difendersi provando la correttezza delle proprie condotte”. Così in una nota il legale di Chiara Rizzo, Candido Bonaventura del foro di Messina che ha assunto la sua difesa insieme al collega Carlo Biondi del Foro di Genova.

COLLEGAMENTO COL CASO DELL'UTRI - Vincenzo Speziali, nipote e omonimo dell’ex senatore del Pdl, è indagato nell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria. Il suo nome figura in un decreto di perquisizione insieme a quello degli otto arrestati. Vincenzo Speziali sarebbe coinvolto anche nelle indagini relative al soggiorno libanese di Marcello Dell’Utri. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho: "C’è qualche identità personale - ha detto Cafiero De Raho - in relazione alle due indagini. Si tratta di un personaggio destinatario di perquisizione che ci risulta protagonista nella vicenda Dell’Utri". Alla successiva domanda dei giornalisti di fare il nome, De Raho ha detto: "Speziali". Lo stesso Speziali, però, commenta: "Cado dalle nuvole, mi hanno messo in mezzo a una storia che non conosco", ha detto all’Ansa. "Mi auguro di poter vedere preso i magistrati per mettere in chiaro la mia posizione", ha aggiunto. "Non ho niente a che fare con Amedeo Matacena - continua -, non so dove si trovi e Scajola non mi ha mai chiesto nulla in proposito".

TUTTO PARTITO DALLE INDAGINI SULLA LEGA - L'arresto di Scajola è scaturito dalle indagini sui fondi neri della Lega Nord. Grazie a un’intercettazione, secondo quanto apprende l’Agi, gli inquirenti sono venuti a conoscenza di rapporti fra l’ex ministro e la moglie di Matacena, Chiara Rizzo. La donna, si sarenne adoperata per ottenere l’aiuto dell’esponente politico ai fini del trasferimento del marito in Libano.

SCHEDA: CHI E' AMEDEO MATACENA

LE SEGRETARIE AI DOMICILIARI -  Due arresti sono stati effettuati oggi nel ponente della Liguria. Sono state arrestate, in regime di arresti domiciliari, la segretaria dello stesso Scajola, Roberta Sacco, a Imperia, e la segretaria del latitante Amedeo Matacena, Maria Grazia Fiordalisi, a Sanremo. In Liguria sono state effettuate cinque perquisizioni. I destinatari sono stati Scajola, Fiordalisi, Sacco e due persone su cui gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. Perquisiti sia le abitazioni che gli uffici. Sequestrati computer, tablet, telefoni cellulari e documenti.

IL BLITZ - Tra gli arrestati - spiega la nota della Dia - figurano oltre a Scajola, personaggi legati al noto imprenditore reggino ed ex parlamentare Amedeo Matacena, colpito anch’esso da provvedimento restrittivo insieme alla moglie Chiara Rizzo e alla madre Raffaella De Carolis. Sono in corso numerose perquisizioni in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia, oltre a sequestri di società commerciali italiane, collegate a società estere, per un valore di circa 50 milioni di euro.

BERLUSCONI (VIDEO) - "Non so per quali motivi sia stato arrestato, me ne spiaccio e ne sono addolorato",  afferma Silvio Berlusconi sull’arresto questa mattina dell’ex ministro Claudio Scajola. "Non è stato candidato - ha spiegato Berlusconi - perché a seguito di un sondaggio abbiamo capito che la sua candidatura ci avrebbe fatto perdere punti".