Vercelli, 16 maggio 2104 - Dopo essere stato rintracciato a Venezia sporco di sangue e in stato confusionale, Lorenzo Manavella ha confessato. E’ stato lui a uccidere a Santhià i nonni Tullio e Pina, e la zia Patrizia.

Mi voglio costituire da voi e non a Vercelli - ha detto Lorenzo Manavella al posto di polizia della stazione di Venezia -. Sono io l’autore del triplice omicidio di Santhia’”. Il ragazzo, è stato precisato, era in stato confusionale e sporco di sangue, ma si è presentato di sua volontà al posto di polizia, al binario 14 della stazione Santa Lucia.

La strage familiare a Santhià. Erano stati trovati privi di vita Tullio Manavella, 85 anni, la moglie Tina Bono, 78 anni, e la loro figlia Patrizia, di 56 anni. (FOTO) Increduli i vicini, che parlano di "famiglia tranquillissima". Non è esclusa alcuna ipotesi: dalla strage familiare al tentativo di rapina finita male.

Subito i sospetti sul nipote delle tre vittime, sparito per ore, che viveva lì vicino ma in un altro appartamento, il nipote 25enne delle vittime. Il giovane è stato poi fermato alla stazione ferroviaria di Venezia..

Lorenzo Manavella è giunto da Santhià a Venezia in treno e, secondo le prime informazioni raccolte, è stato notato in stazione perché vagava in stato confusionaleSui vestiti, tracce di sangue. Il ragazzo si trova ora piantonato alla stazione. Le forze dell’ ordine di Venezia sono in costante contatto con la Procura di Vercelli.

Sarà trasferito già nelle prossime ore a Vercelli. Il ragazzo non era armato. Il nipote delle tre vittime sarà a disposizione dei magistrati della Procura di Vercelli che indagano sulla strage.

LA SCOPERTA DEI CORPI - L’allarme è stato dato dal figlio Gianluca, che sta ora rientrando dalla Sardegna, dove si era recato in questi giorni per un corso di aggiornamento professionale, il quale nelle prime ore della mattinata, non ricevendo risposta al telefono né dai genitori (entrambi ottantenni e con Tina costretta su una sedia a rotelle) né dalla sorella, ha allertato un amico, presidente della locale squadra di volley, in cui gioca il figlio Lorenzo, chiedendogli di andare a controllare. L’amico è riuscito a entrare in casa (FOTO), insieme alla badante della coppia di anziani, solo grazie ai Vigili del fuoco, che hanno sfondato la porta.

AL LAVORO IL RIS DI PARMA - Nella villetta sono al lavoro dal primo pomeriggio anche gli uomini del Ris di Parma. Gli investigatori procedono con i rilevamenti e mantengono per il momento il più stretto riserbo. Si limitano a sottolineare che il nipote della famiglia Manavella, Lorenzo, di cui si sono perse le tracce per ore, è "fondamentale" per ricostruire l'accaduto.

IL PARROCO - Tullio e Tina erano persone molto conosciute a Santhià. Lo conferma il parroco della chiesa dedicata ai santi Agata e Giorgio, che dista poche centinaia di metri dalla villetta. "Hanno sempre fatto vita di parrocchia - dice all’Agi il parroco, mons. Gian Paolo Turati - ed erano persone molto devote. La signora Tina, faceva la comunione tutte le settimane e i fiori del loro giardino adornavano spesso la chiesa parrocchiale".

LA MUSICA E' LA MIA DROGA  - “La musica è la mia droga, i dj i miei pusher”: questo l’ultimo messaggio lasciato da Lorenzo Manavella sulla sua pagine Facebook. Il messaggio è stato ‘postato’ alle 17:15 di ieri. Il giovane aveva pubblicato in precedenza questi altri messaggi: “So di sbagliare ma non merito di essere solo”; “Unica nota positiva, la pallavolo”; “Mai una gioia”. Sulla sua pagina di Facebook, una sua foto che lo ritrae nell’atto di fumare una sigaretta.

L’ultima azione su Facebook di Lorenzo è stata cambiare la propria immagine del profilo. Sempre ieri ha postato un insulto a Nicole Minetti. Molte le immagini del passato pubblicate. Particolare la domanda che il ragazzo ha posto pubblicamente: “Ma cosa c... sta succedendo a Santhià? Elicotteri, sbirri, pula a go go... Sento aria di qualcosa di brutto!!!”.

Qualcuno gli risponde di stare tranquillo: era una persona che voleva buttarsi sotto il treno. Nessuno poteva prevedere che da lì a poco le sirene avrebbero ripreso a suonare a Santhià.

SINDACO: SANTHIA' SCONVOLTA - “Apprendo la notizia con rammarico. E’ un episodio drammatico per tutta la città”. Il sindaco di Santhià, Angelo Cappuccio, commenta così le notizie che arrivano da Venezia, dove in serata è stato rintracciato in serata Lorenzo Manavella, che ha confessato di avere ucciso i nonni e la zia e di essere poi fuggito. “Spiace ancora di più se dovesse essere confermato che la colpa di questa tragedia sia da imputare a un parente stretto delle vittime - sottolinea il primo cittadino -. Spiace soprattutto per i familiari che non ci sono più, per la famiglia e gli amici”.