Vercelli, 17 maggio 2014  - Lorenzo Manavella, il 24enne che ha ucciso nella villetta di Santhià i nonni paterni, Tullio Manavella, 85 anni, e Pina Bono, 78enne, e la zia Patrizia, 56 anni, e che ha successivamente, dopo una breve fuga, confessato il triplice omicidio, è stato interrogato dai magistrati a Vercelli. Nella notte è stato trasferito da Venezia, dove si era consegnato gli agenti della Polfer, che lo hanno trovato con i vestiti sporchi di sangue. Lorenzo Manavella è accusato di omicidio pluriaggravato e rapina aggravata. Il 24enne è ora in attesa della convalida del fermo da parte del gip.

PROCURA: HA UCCISO SOTTO EFFETTO DELLA DROGA - Quando ha ucciso i suoi nonni e la zia, il 24enne era sotto l’effetto di droghe, rivela una nota della Procura. Sembra si tratti di cocaina. "Le indagini - conclude la nota - proseguono per meglio comprendere la dinamica del delitto e le ragioni dell’impulso omicida, ricollegabile all’utilizzo di sostanze ad azione stupefacente". Lorenzo - riferiscono fonti vicine alle indagini - ha ammesso davanti al pm di aver deciso di andare a casa dei nonni perché "volevo i soldi". "Ho perso la testa", ha ripetuto nell’interrogatorio. Il suo legale d’ufficio si è limitato a confermare che il giovane "ha fornito ampia confessione".

QUELLA NOTTE - Lorenzo, nella serata di giovedì, sarebbe andato a una festa di compleanno, poi gli amici lo avrebbero riaccompagnato a casa, intorno alle 22.30. Manavella infatti non aveva i soldi per andare in discoteca e nemmeno la patente ("la prenderai quando potrai mantenerti l'auto", gli avrebbe detto il padre). Cosa sia successo a quel punto non è chiaro, forse Lorenzo si era messo alla ricerca di denaro e sarebbe stato scoperto dal nonno. Il ragazzo avrebbe colpito prima l'anziano, poi la nonna e infine la zia. Le tre vittime erano tutte in pigiama. Il nonno era vicino alla camera da letto. La nonna sul letto nella sua camera al pianterreno. Patrizia è stata trovata distesa sul letto in una stanza al primo piano. Alle 5.30 Lorenzo ha preso un treno diretto a Milano. Fino a Venezia. Dove la fuga è terminata.

LA DISPERAZIONE DEL PADRE - Gianluca Manavella, 54 anni, padre di Lorenzo, figlio di Tullio e Pina, fratello di Patrizia, in una volta sola ha perso tutto: la madre, il padre, la sorella. Ed è successo per mano di suo figlio. Allenatore della Pallavolo Santhià Alicese, Gianluca Manavella aveva trovato proprio nella pallavolo la via per recuperare il figlio, che di quella squadra era uno dei giocatori migliori. I suoi amici e conoscenti hanno confermato che Lorenzo in passato aveva avuto problemi legati alla droga. Fatto sta che Gianluca Manavella nello spazio di una notte ha avuto la vita ribaltata per mano di suo figlio. L’uomo anni fa si era separato dalla moglie, Antonella, madre di Lorenzo. Da tempo stava con una nuova compagna, ma aveva deciso di vivere con Lorenzo, nella villetta bifamiliare, accanto ai nonni.

IL PRIMO SOSPETTO - Poi il padre ha lasciato Lorenzo solo a casa per accompagnare la compagna in Sardegna. Ed è stato dalla Sardegna che lui per primo ha avuto il sospetto che a Santhià doveva essere successo qualcosa perché nessuno gli rispondeva più al telefono. E’ stato lui, di fatto, a dare l’allarme. E’ tornato in serata e prima di andare a casa ha dovuto presentarsi in caserma dai carabinieri di Vercelli. Gli amici hanno riferito che non faceva che piangere, continuando a ripetere: "Voglio sapere come è andata. Voglio la verità. Perché ho perso tutta la mia vita". 

"INSOPPORTABILE DOLORE" - L'uomo ha poi affidato al suo avvocato, Federica Boggio, un messaggio pubblico. "La famiglia Manavella esprime pubblicamente l’insopportabile dolore per la tragica scomparsa di Tullio, Pina e dell’amata Patrizia". "Desidero ringraziare tutti gli amici, conoscenti e concittadini che non hanno fatto mancare la loro vicinanza e comprensione - ha detto il legale riportando le parole del padre di Lorenzo -. Sono momenti difficili da sopportare con le proprie sole forze, e si chiede umana pietà anche per Lorenzo, che porterà per il resto della vita il peso delle sue gravi azioni insieme a chi lo ha amato. Ringrazio anche le autorita’ e le forze dell’ordine intervenute per il lavoro svolto con grande umanità e riserbo".