Brescia, 7 giugno 2014 - E’ stata eseguita l’infusione con il metodo stamina a Federico Mezzina, il bambino di 3 anni affetto dal morbo di Krabbe per cui un giudice di Pesaro ha deciso la ripresa della terapia agli Spedali Civili di Brescia.

“L’infusione è stata fatta e fortunatamente è andato tutto bene ed era l’aspetto più importante”. Lo ha confermato il direttore generale degli Spedali Civili di Brescia Ezio Belleri secondo il quale “a somministrare la cura è stato solo Andolina (vicepresidente Stamina Foundation)”. Da capire se era presente anche il medico veronese sulla cui presenza aveva garantito in mattinata lo stesso Andolina.

Si tratta della prima infusione da marzo, dopo l’inchiesta della Procura di Torino che ha iscritto - scrive l'Ansa - nel registro degli indagati 20 persone, tra le quali il fondatore di Stamina Davide Vannoni, il suo vice Andolina e cinque dipendenti degli Spedali civili di Brescia.

La decisione di ieri è arrivata al termine di un’altra giornata convulsa all’ospedale bresciano. In mattinata Marino Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation nominato - tra molte polemiche -  dal giudice del tribunale di Pesaro ‘ausiliario’ con l’incarico di trovare agli Spedali civili di Brescia medici disposti a praticare il trattamento Stamina, aveva minacciato di chiamare i carabinieri qualora gli fosse stato impedito di praticare la terapia sul piccolo Federico. Solo dopo un incontro con la direzione generale dell’azienda ospedaliera bresciana Andolina, che aveva disposto un ordine di servizio per tre medici del Civile incassando altrettanti no, ha annunciato la ripresa delle somministrazioni.