Città del Vaticano (Vaticano), 7 giugno 2014 - Papa Francesco in piazza San Pietro alla festa promossa dal in occasione del 70esimo anniversario del Centro sportivo italiano (Csi). Bergoglio si è concesso ai numerosissimi giovani presenti, facendosi fare dei selfie con loro. Tra i volti noti del mondo sportivo partecipanti all’evento anche l’ex Ct della nazionale italiana Giovanni Trapattoni e il giornalista Bruno Pizzul.

SPORT RIMANGA GIOCO - “E’ importante, cari ragazzi, che lo sport rimanga un gioco! Solo se rimane un gioco fa bene al corpo e allo spirito”. Così Papa Francesco in piazza San Pietro. “E proprio perché siete sportivi - ha aggiunto Bergoglio -, vi invito non solo a giocare, come già fate, ma anche a mettervi in gioco, nella vita come nello sport. Mettervi in gioco nella ricerca del bene, nella Chiesa e nella società, senza paura, con coraggio ed entusiasmo”. (FOTO)

“Mettervi in gioco - ha proseguito il Pontefice - con gli altri e con Dio, non accontentarsi di un ‘pareggio’ mediocre, dare il meglio di sé stessi, spendendo la vita per ciò che davvero vale e che dura per sempre”.

IMPORTANTE ACCOGLIERE - “Nelle società sportive si impara ad accogliere. Si accoglie ogni atleta che desidera farne parte e ci si accoglie gli uni gli altri, con semplicità e simpatia”. “Invito tutti i dirigenti e gli allenatori - ha aggiunto Bergoglio - ad essere anzitutto persone accoglienti, capaci di tenere aperta la porta per dare a ciascuno, soprattutto ai meno fortunati, un’opportunità per esprimersi”.

NO ALL'INDIVIDUALISMO - “No all’individualismo!”. “Appartenere a una società sportiva - ha aggiunto Bergoglio - vuol dire respingere ogni forma di egoismo e di isolamento, è l’occasione per incontrare e stare con gli altri, per aiutarsi a vicenda, per gareggiare nella stima reciproca e crescere nella fraternità”.

RICORDA PADRE MASSA, FONDATORE DEL SAN LORENZO  -  “Tanti educatori, preti e suore sono partiti anche dallo sport per maturare la loro missione di uomini e di cristiani”. “Io ricordo in particolare - ha aggiunto Bergoglio - una bella figura di sacerdote, il padre Lorenzo Massa, che per le strade di Buenos Aires ha raccolto un gruppo di giovani intorno al campo parrocchiale e ha dato vita a quella che sarebbe diventata una squadra di calcio importante”. Il riferimento di Papa Francesco è nei confronti del salesiano Lorenzo Massa, il fondatore nel 1908 della squadra argentina del San Lorenzo de Almagro di cui Bergoglio è tifoso.

UN GRUPPO SPORTIVO IN PARROCCHIA - “E’ bello quando in parrocchia c’è il gruppo sportivo, ma dev’essere impostato bene, in modo coerente con la comunità cristiana, se no è meglio che non ci sia”.

DA CAPITANO VI SPRONO A NON CHIUDERVI IN DIFESA - “Ho sentito prima che mi avete nominato vostro capitano, e vi ringrazio. Da capitano vi sprono a non chiudervi in difesa, ma a venire in attacco, a giocare insieme la nostra partita, che è quella del Vangelo”. “Mi raccomando: che tutti giochino - ha aggiunto Bergoglio -, non solo i più bravi, ma tutti, con i pregi e i limiti che ognuno ha, anzi, privilegiando i più svantaggiati, come faceva Gesù. E vi incoraggio a portare avanti il vostro impegno attraverso lo sport con i ragazzi delle periferie delle città: insieme con i palloni per giocare potete dare anche ragioni di speranza e di fiducia”.

PREGATE PER ME  - Il Papa ha poi raccomandato “tre strade: la scuola, lo sport e i posti di lavoro. Vi assicuro che su questa strada non ci sarà la droga, l’alcol e tanti altri vizi”. “Pregate per me - ha concluso Bergoglio -, anche io devo fare un gioco, che è il vostro gioco e quello di tutta la Chiesa, perché possa fare questo gioco fino al giorno in cui Dio mi chiamerà a sé”.