Novara, 23 giugno 2014 - "Convivere è peggio di uccidere". Questa l'opinione del parroco di Cameri (comune che dista 7 km da Novara), don Tarcisio Vicario, che, con il bollettino consegnato durante la messa della domenica, ha scosso la comunità parrochiale.

Secondo il sacerdote, l'omicidio è un "peccato occasionale", che può essere cancellato con "un pentimento sincero" e sarebbe quindi meno grave rispetto alla convivenza , dal momento che il convivente "si pone al di fuori delsacramento contraendo il matrimonio civile" e, perciò, "vive in una infedeltà continuativa", difficilmente perdonabile.

Conseguenza logica, per il parroco, è l'impossibilità per un convivente di "fungere da padrino o madrina", perché non si è "in grazia santificante" e, quindi, "non si può assumere l'onere e l'onore di insegnare al figlioccio la corretta via cristiana", dal momento che non la si sta mettendo in pratica.

Il clamore delle sue parole ha indotto poi il parroco a scusarsi. In una lettera ai parrocchiani, il sacerdote definisce le sue parole "inopportune e sbagliate" perché - dice - "semplificano una realtà, che è complessa" e cerca evidentemente di rimediare alle dure parole che hanno sconvolto i fedeli. Conclude chiedendo loro di pregare perché "la Chiesa novarese sappia essere sempre più una chiesa madre".