Bergamo, 26 giugno 2014 - Massimo Giuseppe Bossetti ha incontrato la moglie. Il presunto omicida di Yara Gambirasio, rinchiuso nel carcere di Bergamo da dieci giorni, giovedì mattina ha avuto un colloquio con Marita Comi. La donna è arrivata in via Gleno alle 10.30, a bordo di un mezzo oscurato della polizia per sfuggire all’assalto dei numerosi giornalisti appostati fuori dal penitenziario.

L’incontro è durato circa due ore, e ha avuto luogo in una delle sale di ricevimento del carcere. La richiesta del colloquio era stata avanzata dalla moglie di Bossetti e autorizzata dal pubblico ministero. Alle 11.40 sono arrivati i due avvocati del carpentiere 44enne di Mapello, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni. Si tratta del primo incontro insieme con il loro assistito. I due, nei giorni scorsi, si erano dichiarati certi dell’innocenza di Bossetti, e in possesso di elementi importanti che lo scagionerebbero dalla pesante accusa di aver barbaramente ucciso la 13enne di Brembate Sopra.

Gli avvocati, dopo l’incontro, hanno ribadito di essere convinti di avere "elementi’’ che possono dimostrare l’estraneità del loro assistito all’omicidio. "Siamo convinti - ha detto l’avvocato Salvagni - di quello che abbiamo detto nei giorni scorsi".