Milano, 11 ottobre 2011 - DOMANI, ore18-20, all’Archivio di Stato di Milano, via Senato 10, prima manifestazione pubblica dell’iniziativa “… e poi non rimase nessuno”, voluta dall’Anai (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) in varie città per quattro giorni (fino al 15 ottobre). Eventi di denuncia e di protesta. Il rischio è la dissolvenza della memoria, minacciata dai pesanti tagli ai bilanci degli Archivi, che non possono ovviare al degrado di strutture e spazi, né assumere chi dovrebbe sostituire gli specialisti destinati tra pochi anni alla pensione.

Simbolicamente, le chiavi dell’Archivio di Stato di Milano (nel 2010: 7.890 presenze, 19.760 richieste di pezzi archivistici, 25.335 accessi alla base dati dell’archivio digitale, 1.855 acquisizioni, 847 ricerche per utenti impossibilitati ad accedere direttamente alla documentazione) saranno consegnate dal direttore Maria Barbara Bertini ai fantasmi interpretati dagli studenti del locale Liceo Artistico Boccioni. Parteciperanno fra gli altri l’attore Paolo Rossi in video, il soprintendente archivistico per la Lombardia Maurizio Savoja, il capitano del Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale Andrea Ilari.
 

Il calendario della quattro giorni dell’Anai include 36 eventi nella varie regioni. A Torino, come a Milano, ci sarà la consegna delle chiavi arrugginite agli archivisti-fantasma; a Como, oltre alla documentazione informativa, saranno distribuite mele della Valtellina; a Bari sarà organizzata la lettura scenica del testo di Lucia Zotti “Le anime nel tempo”. A Milano la manifestazione di domani, coordinata da Benedetta Tobagi, ha come titolo “L’ultimo chiuda la porta”. Ma non deve essere l’ultimo atto.